Roma, 14 feb – Marco Pantani trovò la morte 18 anni fa esatti, il 14 febbraio 2004. E non c’è pace su quella bara, come riporta l’Ansa.
Pantani, la morte, le escort
Non trova serenità, Marco Pantani, neanche dopo la morte. Il ciclista morì nell’ormai lontano 2004, in uno stato di solitudine estrema, vittima anche dell’ormai estremo uso di droghe e alcool, oltre che di una depressione che l’aveva travolto. Dopo una carriera di sacrifici e vittorie (si ricordano il Giro d’Italia e lo storico Tour de France del 1998). Oggi si commemora in chiesa la sua scomparsa, in una celebrazione organizzata dalla famiglia. Ma mentre si prega per il decesso, la terza indagine sulla sua fine progesue.
Un tassista, che nei giorni scorsi aveva dichiarato di aver accompagnato due escort al Residence “Le Rose” di Rimini, dove il campione fu trovato senza vita, è stato interrogato dai Carabinieri del posto. Le generalità delle due donne sono ancora da confermare, ma a spingere per una terza indagine (dopo le due archiviazioni precedenti) è stata Tonina Belletti, la madre di Pantani, che aveva parlato con i militari dieci giorni fa per oltre tre ore. La signora aveva detto: “Marco non era solo la notte che è morto, con lui c’erano due escort”.
Nuovi reati da verificare
Il fascicolo appena aperto, comunque, è disposto su modello 45, ovvero ciò che viene utilizzato nel registro degli atti non costituenti notizie di reato. Questo perché gli inquirenti stanno verificando la testimonianza del tassista proprio al fine di stabilirne la presenza o meno. Ad ogni modo, oggi a Cesenatico si ricorderà uno sportivo che ha fatto la storia del ciclismo italiano, al di là della sfortuna, delle cattiverie subite e anche delle debolezze. Il cimitero rimarrà aperto fino alle 17: esso è meta di tanti appassionati, insieme allo “Spazio Pantani”, un museo gestito dalla famiglia a fianco della stazione ferroviaria. Stasera alle 20, infine, si terrà una messa nella chiesa di San Giacomo.
Alberto Celletti