Roma, 22 lug – Enrico Letta e Giuseppe Conte, nemici amici ma, forse, soprattutto al secondo dei due ruoli non saprebbero come rinunciare, in vista delle elezioni in programma a fine settembre.
Letta attacca Conte e il Movimento
Ciò che rimane del Movimento 5 Stelle viene preso di mira dopo il “non voto” dell’altro ieri. Ed è Enrico Letta ad essere energicamente polemico contro Conte e i suoi. Il segretario del Pd è molto duro con i grillini, al punto da ritenere che “evidentemente la differenza che si è creata in modo così evidente lascia un segno e difficilmente sarà ricomposto, il gesto di mercoledì e quello accaduto in questi giorni è sostanza, non è un fatto semplice di forma”. Letta, ripreso dall’Ansa , ritiene che “con i tre partiti che hanno fatto cadere Draghi è impossibile fare alleanze elettorali in questa tornata. Penso che Forza Italia sia autosciolta dentro la Lega, che Berlusconi abbia scelto Salvini rispetto a Draghi la dice lunga”.
Letta attacca M5S e Conte, mentre il leader pentastellato risponde così: “Il campo largo c’è ancora? Noi siamo una forza progressista, ma non per auto definizione: siamo oggettivamente progressisti perché guardiamo alla giustizia sociale, alla transizione ecologica e digitale, e abbiamo sicuramente un manifesto avanzato di misure in questa direzione. Chi vuole lavorare su queste misure, può ritrovarsi a condividere con noi, o a confrontarsi con noi. Poi spetterà al Pd fare le sue scelte”. Poi aggiunge: “È ovvio che mi presenterò alle elezioni come leader del Movimento 5 Stelle”.
Ma possono davvero separarsi?
Secondo gli ultimi sondaggi riportati dall’Agi, il centrodestra attualmente starebbe al 46,6% dei consensi. Il Pd, che come partito è intorno al 22%, di poco sotto ad FdI, attualmente – e virtualmente – il primo in Italia, potrebbe raggiungere meno del 30% se si alleasse con tutti i centristi (Calenda e Renzi) e con Insieme per il Futuro (attualmente sotto il 2%). Il Movimento 5 Stelle si troverebbe attualmente sopra il 10. Ovviamente, una situazione politica tanto instabile può far cambiare diverse cose in questa turbolenta estate di campagna elettorale. Ma il dubbio che per il Nazareno sia difficile strappare con i grillini (quanto meno definitivamente), c’è.
Stelio Fergola