Roma, 25 mag – Poche le informazioni certe sui fatti del caso Monterotondo. Ideologico e iniquo il modo in cui la notizia dell’uccisione del 41 enne Lorenzo Sciacquatori è stata trattata. La preoccupazione principale della stampa non è stata quella di ricostruire i fatti ma di veicolare, ancora una volta, il messaggio che gli uomini sono tutti dediti alla violenza.
Nessuno ha pronunciato una parola sul parricidio compiuto da Deborah. Piuttosto l’urgenza è stata quella di giustificarla: “In tutti i modi ha tentato di dissuaderlo” leggiamo nelle cronache, “implorava di fermarsi”, riporta qualcun altro. “Poi la 19 enne ha impugnato un coltello e ha colpito l’uomo alla nuca, uccidendolo”. A tradimento.
Il pugile di 41 anni è morto almeno due volte: quando la figlia gli ha conficcato un coltello dietro il collo nel corso di una violenta lite. E quando è stato dipinto come un mostro: iracondo, ubriaco, inattivo, facile pensare che quella morte se la sia meritata, se la sia cercata.
Il procuratore, che ha il compito di difendere la vittima, si è schierato infatti con l’imputata, affrettandosi a chiedere per lei i domiciliari. Il morto “non era così violento – ha spiegato un conoscente durante il funerale – è la stampa che ha montato tutto”. Possiamo interrogare l’ammazzato? Ma ci sarà un processo? Quell’urlo “Sei un grande Loré” basta a riscattare la reputazione di un uomo vinto?
“Per delineare la personalità dello Sciacquatori occorre sapere che lo stesso era stato denunciato dalla compagna convivente per maltrattamenti nel maggio 2014”, fanno sapere gli inquirenti. Non deve essere stato però così pericoloso, Lorenzo, se la coppia, poco dopo, aveva ripreso la convivenza continuata per 5 anni senza denunce né da parte della donna, dei familiari o dei vicini, né richieste di intervento ai Carabinieri”. Ma sulla stampa leggiamo di un uomo capace di violenze inenarrabili. Un escamotage per sdoganare l’omicidio per legittima difesa? Allora a cosa serve spendere decine di milioni di euro all’anno per le case rifugio, la rete dei centri antiviolenza, il 1522, il codice rosa, il codice rosso e tutte le corsie preferenziali propagandate come “finalmente qualche misura a tutela delle donne” se poi non sono utili a fermare gli omicidi?
Due pesi e due misure
Casi analoghi hanno avuto finali molto diversi: siamo di fronte a due pesi per due misure. Luigi Celeste per parricidio si è preso 9 anni di carcere per aver ucciso il padre che picchiava la madre. Anche Pietro Basile sta scontando in carcere 16 anni per aver ucciso il padre a difesa della madre che prendeva botte dal consorte. Stessi moventi di Deborah Sciacquatori, che è diventata un’eroina per tante donne.
In questi giorni, a margine, si sono conclusi anche i procedimenti nei confronti delle due madri che avevano ammazzato i figli e che sono state ritenute incapaci di intendere e volere, non faranno il carcere ma accompagnate in percorsi riabilitativi. Come è possibile che gli uomini sono responsabili delle proprie azioni al 100%, mentre le donne non sono ritenute responsabili di quello che fanno?
In quel maledetto 19 maggio lo Sciacquatori rientra a casa all’alba, sfatto e ubriaco; se la prende con le 4 donne con cui divide la sua sciagurata vita, gravata dalla vergogna di non avere uno straccio di lavoro, di essere un peso per sé e per la compagna, per sua madre quasi cieca e per la figlia Deborah, 19 anni anche lei boxeuse. E’ Deborah che atterra il mostro, disarmato e gli pianta la lama nella nuca.
Se Lorenzo malauguratamente avesse avuto la meglio, se fosse morta lei nella colluttazione, l’indignazione e il disprezzo sarebbe enorme. La condanna sarebbe unanime. La domanda è: come mai la morte per coltello affondato nella nuca di Lorenzo sembra insufficiente a placare l’indignazione? Perché il padre morto ammazzato è il carnefice e la figlia, che lo ha ucciso, è la vittima.
Antonietta Gianola
16 comments
Purtroppo anche un fatto di cronaca nera cosi’ grave è usato come una maldestra e malefica clava per assestare colpi e dare ragioni o significato a cose che non c’entrano.
Il grave fatto di cronaca è stato descritto pochi giorni fa’ da una giornalista del PN e dalla descrizione fatta si evince che la figlia non ha agito a “tradimento”, come riportato in questo articolo, ma allo scopo di difendere se stessa, la madre ed una vecchia signora quasi cieca.
A fronte di una disgrazia in cui un giovane uomo di 40 anni ha perso la vita, molta stampa ha il disgustoso demerito -ed in questo trovo questo articolo pienamente condivisibile- di non fermarsi davanti a nulla pur di fomentare, giustificare, creare distinguo basati su pregiudizi positivi / negativi e non sul fatto che la legge è uguale per tutti.
Si continua a pubblicare il viso della ragazza che ha compiuto il parricidio (anni 19 !) sui giornali, pronta a divenire strumento, vittima a sua volta di un insano meccanismo che non dovrebbe c’entrare con la giustizia ed accanendosi in modo becero con una persona che non c’è piu’ e che ora meriterebbe un doveroso rispetto e silenzio.
il parricidio come il fratricidio come l”infanticidio e”un delitto orrendo.ci vuole una pena esemplare per educare le generazioni.tutte le circostanze collaterali sono attenuanti generiche.tanti giovani si sentiranno in diritto di assassinare un genitore violento di turno.tutti potranno avere la condanna per eccesso di legittima difesa.
Se l’uomo era l’omicida sarebbe gia in galera da un pezzo ,ma la nostra povera generazione fatta di giovani deficenti che camminano incollati allo smartfone segue la moda del momento ossia che le donne sono le vittime e le donne le schiave . ma andiamo a vedere la verita! la maggior parte delle donne in famiglia giovani donne oggigiorno non ubbidiscono piu’ girano in minigonna non preparano il pranzo e ne la cena al marito che torna stanco dal lavoro e e se vanno a lavorare si comportano anche da zoccole sul posto di lavoro .. ma la colpa e’ sempre dell’uomo ,
questa figlia avrebbe bisogno di qualche anno di carcere duro ,altro che libera qua’ sembra che non aspettavano occasione per ammazzare un padre di famiglia. e che le donne tornino a fare le brave donne di un tempo e no le zoccole in giro per la strada.
Al di là della estrema drammaticità del fatto,per prima cosa se un matrimonio comprendesse anche l’onere di convivere anche con la suocera, già si presenterebbero gli estremi per chiedere il DIVORZIO.
Forse una delle ragioni per cui tante persone si allontanano da casa sparendo completamente.
Posso capire la “legittima difesa”,ma se ci si dovesse difendere con un coltello,logicamente si verrebbe a trafiggere le parti del corpo più morbide e accessibili alla lama come il busto.
Ma piantare un coltello dietro al collo comprende una lucida intenzione assassina e una certa dose di perversione.
Ragazza pugile… prende un coltello , non chiamano i carabinieri…. ammazza il padre legittima difesa.”’?. ma jatevennna fff n ul, donne rispettate i vostri mariti e fate le brave madri di famiglia parlo in generale.
Ma andiamo !!! Legittima difesa??? e per quale motivo non hanno chiamato le forze dell’ordine ?? tre donne senza telefonino??? possibile?? ma andiamo questa ragazza ha ammazzato il padre e stop!
Raramente ho provato tanto schifo quanto in questa circostanza. E si che i social sono pieni di storie e commenti per i quali provare disagio. Il pensiero di dover dividere aria, spazio e risorse con degli idioti come voi è veramente frustrante. Ma cosa cazzo avete in quell’inutile contenitore che altro utilizzo non può avere se non dividere le orecchie ?! Ma brutte teste di cazzo come vi permettete di commentare con certe frasi e parole una tragedia che si protrae da anni e della quale non sapete niente? Pensate che per questa ragazza, nata e vissuta nel terrore di un padre di questo tipo, sia stata e sarà una passeggiata la sua vita ? Questo stupido dal nome di Fabiano, il quale non è in grado nemmeno di mettere le maiuscole al posto giusto nel suo nome, che dice alle donne di rispettare i propri mariti ! Ma perchè non muori facendo un favore all’intera comunità mondiale, infinita testa di cazzo ?! Quella che parla di telefonini, quell’altro che si chiede come mai la madre non abbia divorziato…per non parlare dell’autrice DONNA di questo immondizia che certamente non si può definire giornalismo. A tutti voi merde che avete lasciato questi commenti auguro, in qualche modo, di vivere la stessa tragedia di queste poverette e alla redazione che dire…Charlie Hebdo potrebbe essere un’idea.
Ma statti zitt fenuchhciello va’ a lavura’ sfatigaton
A” RECCCHIONAAA
NAPALM51 WAS HERE! 🙂
Quando l’uomo torna a casa stanco e le suona di santa ragione alla moglie il pover’uomo non sa’ il perche,’ ma la moglie lo sa bene perche’ sta ricevendo mazzate.Le donne cercano l’uomo forte i buoni che non menano non li vogliono per mariti.
Non capisco questo vomitare astio da parte di un certo Stefano.
Io non so se sia un parente della povera Desirèe o un troll.
Deve capire prima di accusare e condannare mostri,la gente ha il pesante vizio di interpretare la realtà e gli avvenimenti da un punto di vista fortemente
relativo.
La gente tende troppo facilmente a sentenziare valutando molto superficialmente la realtà in quanto la porta poco a informarsi.
Articoli come questo,fuorvianti fanno il resto.
La redazione deve capire che questo non è un giornale che si distribuisce all’interno di un circoletto,ma grazie ad internet è immerso nella
piattaforma mainstream,cioè che gli articoli li possono leggere TUTTI e tra questi lettori potrebbe esserci un giornalista di giornali tipo Repubblica
che usando come fonte questo articolo potrebbe usare la stampa per infangarvi visto che il PN è il giornale di Casapound.E’ Casapound non può rischiare
per mezzo di un giornalista manipolatore di perdere quel mucchio di voti che faticosamente ha conquistato.
Riguardo la vicenda queste povere donne hanno più volte denunciato questo folle ma la legge non è mai stata in grado di proteggere le donne.
E’ inutile buttarla sul “patricidio” perchè l’uomo non era neanche lontanamente un patrigno visto che ha odiato tutta la vita la povera Desirèe.
Basatevi sui fatti,non su elucubrazioni personali.
Lorenzo ho scritto io questo pezzo e non ho manipolato nulla. Rispondimi su questo: come mai chi ha ucciso in questo caso non è in carcere? Come mai in casi simili con uomini coinvolti invece si è andati giù pesante? Queste povere donne dici che hanno denunciato come mai non hanno fatto richiesta di casa protette? Come mai secondo alcune fonti la madre cieca non si sarebbe accorte della tragedia in corso? Il pugile era seguito dai servizi sociali: come mai non lo hanno segnalato? Il mostro viveva con le povere donne: come mai non sono presenti denunce?
Avrai provato schifo , semplicemente perche’ fai schifo , signorinello del cxxo.
Una coltellata alla gola dietro l’orecchio e’ omicidio. Una coltellata ad una gamba sarebbe stata legittima difesa.