Roma, 14 sett – Il Washington Post bastona Joe Biden e si esprime chiaramente contro la sua ricandidatura alle elezioni presidenziali del 2024. Il che, certamente, qualcosa vuol dire.
Washington Post contro la candidatura di Biden: dovrebbe dire no a sé stesso
L’editoriale è di David Ignatius, il quale non ci va troppo per la leggera, scrivendo che Biden dovrebbe dire “no a sé stesso”, e che ritirarsi dalla candidatura “sarebbe la scelta più saggia per il Paese”. Le elezioni però cominciano ad essere dietro l’angolo, visto che al novembre 2024 manca ormai appena un anno abbondante. Entro un mese, l’attuale inquilino della Casa Bianca dovrà decidere. Quanto alle alternative, negli ambienti dem c’è un consenso fortissimo verso l’attuale vicepresidente Kamala Harris (un fatto certamente non nuovo nella storia della politica americana). L’articolo va giù pesante anche con le critiche all’operato di Biden, il quale “ha fallito nell’ottenere appoggio nel Paese e anche nel suo stesso partito”.
Le gaffe di un presidente imbarazzano tutti, pure i dem
Certamente, le gaffe non sono l’unico argomento. Ma di sicuro, avere per quattro anni un capo di governo che stringe le mani a uomini invisibili, che cade dalle biciclette, che scambia l’Iraq per l’Ucraina o che si concede flautolenze imbarazzanti pure negli incontri con esponenti politici di altri Paesi, non è che sia un biglietto da visita molto gradito. Senza contare l’aspetto riguardante l’anagrafe: quando ci saranno le consultazioni, il presidente avrà la bellezza di 82 anni. Tirare avanti da leader fino a 86, considerati i risultati di questo primo mandato, sarebbe troppo anche per il più estremo dei progressisti dem statunitensi.
Alberto Celletti