Home » No green pass Torino, cambio strategia: niente piazze ma disobbedienza civile. Ma c’è chi non concorda

No green pass Torino, cambio strategia: niente piazze ma disobbedienza civile. Ma c’è chi non concorda

by Stelio Fergola
3 comments
no green pass torino protesta

Roma, 26 dic – I no green pass di Torino cambiano approccio. Per lo meno, nelle dichiarazioni ufficiali, come riporta l’Ansa.

No green pass Torino: dalle piazze alla disobbedienza civile

Il primo sospetto che viene – lecitamente – è quello di una resa. D’altronde la protesta italiana – com’era prevedibile, viste le disparità delle forze in campo – in qualche mese è stata abilmente e pure subdolamente marginalizzata, come d’altronde avvenuto anche per altre forme di dissenso espresse nel resto di un Occidente non troppo pratico alla lotta e al sacrificio. Dunque, considerando questi due fattori – differenza di potenziale e cultura – i numeri delle manifestazioni sono andati via via scemando nel corso dei mesi. Ma comunque, è giusto osservare senza pregiudizi l’evolversi dei fatti, visto che – sembrerà banale, ma spesso no nci si riflette – non c’è nulla da perdere a riguardo.

I no green pass di Torino, dicevamo, abbandonano le piazze dopo 24 settimane consecutive di proteste. A dare l’annuncio è stata Serena Tagliaferri, una delle promotrici del No Paura Day, nel corso della manifestazione avvenuta durante la vigilia di Natale. La comunicazione ufficiale è di non organizzare più manifestazioni in piazza ma azioni mirate di disobbedienza civile.

C’è chi non è d’accordo

C’è chi non vuole abbandonare le piazze, come Marco Liccione, leader del movimento ‘Variante Torinese’, che al contrario ha annunciato che il suo movimento continuerà a trovarsi invece ogni sabato in piazza Castello. Si palesa così una divisione tra le due forze. È chiaro che il movimento no green pass si trovi in una fase di stallo, probabilmente abbastanza prevedibile. Ma è altresì ovvia la necessità di trovare stimoli per una opposizione che – lo sappiamo bene – non potrà mai essere dal corto respiro. Trieste è stato comunque un bel punto di partenza che non va sprecato: anche fosse per il modo in cui ha ispirato altri movimenti nel resto del mondo.

Stelio Fergola

You may also like

3 comments

fabio crociato 26 Dicembre 2021 - 8:36

C’è da lavorare solo con, insieme ai ni-vax (sono la maggioranza), cioè un dubbio collettivo che ha anche la scienza che sa guardare lontano… L’ ostacolo momentaneo è un ostacolo da saltare ma non può essere un traguardo.

Reply
Prof. Massimo Sconvolto 26 Dicembre 2021 - 12:35

Da quanto dico che ci sono modi molto più efficienti di protestare come lasciare a secco la finanza che regala Governi #Renzi #Conte e #Draghi e #Presidenti inestitenti come #Mattarella

Aprite conti in #BancaMaterassi se volete protestare efficacemente senza neanche disubbidire perché è garantita e tutelata ex art. 47 Costituzione
https://massimosconvolto.wordpress.com/2016/12/02/banca-materassi/

e lasciate perdere fondi comuni di qualsiasi tipo, azioni, obbligazioni e titoli di stato che altro non sono che obbligazioni se non volete rischiare tutto
https://massimosconvolto.wordpress.com/2018/09/02/rischiatutto/

Niente è a rischio zero in finanza checché vi raccontino per far cambiar di tasca, la loro, ai vostri soldi
https://massimosconvolto.wordpress.com/2019/02/23/della-finanza/

Reply
Roberto 27 Dicembre 2021 - 7:00

I due gruppi, quello delle piazze e quello della disobbedienza civile, possono agire contemporaneamente su fronti differenti coordinandosi.

Reply

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati