Roma, 27 mar – Il discorso è sempre lo stesso: provocare una guerra globale è sempre un calcolo sbagliato o frutto di degenerazioni improvvise. Il punto è che tra Nato e Russia ora lo scontro sembra vicinissimo. Magari nessuno lo vuole realmente in questo momento, ma con un incidente, un disguido o qualsiasi altra piccola variabile possono generarsi conseguenze catastrofiche.
Nato versus Russia, la guerra a un passo
Beninteso che la guerra tra Nato e Russia sia già in corso da due anni e passa, sotto mentite spoglie ma con gli ucraini “agnelli sacrificali” dei mezzi dell’Alleanza contro Mosca, le ipotesi di uno scontro diretto si stanno intensificando. Non tanto per le dichiarazioni di Emmanuel Macron di qualche settimana fa, più che altro desumibili – forse – nel senso di un tentativo verbale di dimostrare massima ostilità al Cremlino in vista di una ipotetica trattativa di pace, quanto per i movimenti effettivamente in corso: sono 100mila i soldati dispiegati dall’Alleanza Atlantica ai confini con la Federazione, e ben presto raggiungeranno l’impressionante numero di 300mila. Dall’altro lato, il presidente Vladimir Putin accusa Kiev, Washington e Londra di essere responsabili dell’attentato di qualche giorno fa nella capitale, nonostante sia stata valutata plausibile anche la pista jihadista. Non c’è da stare tranquilli, e non tanto per le azioni, ma per i soliti motivi…
“Basta una scintilla”
Scrive bene nel sottotitolo di prima pagina La Verità di oggi: “Basta una scintilla”. Perché è così, al di là di come la si pensi sulla questione. In questo momento ci interessa molto poco di quali siano le reali motivazioni dei protagonisti in campo: bluff o meno, non sarà certo una consolazione. A parte che mobilitare 300mila uomini ai confini con la Russia sa sempre meno di bluff e sempre più di eventualià, in ogni caso la questione si articola, come sempre in questi casi, sul “calcolo sbagliato”. Quello che potrebbero fare tanto la Nato quanto la Russia. E da lì la singola scintilla che può scatenare davvero tutto. Di esempi simili – questo è vero – ne abbiamo già vissuti durante gli anni della guerra fredda: da Cuba agli euromissili. Ma un dispiegamento così enorme non può non lasciare quanto meno in uno stato di preoccupazione.
Aurelio Del Monte