Roma, 26 set – Superare i novantanni senza andare in pensione, dopo una vita spesa a tifare carri armati sovietici e ad avallare le peggiori scelte dei governi da lui stesso nominati. E’ il ruolo immarcescibile dell’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che anche sulle elezioni tedesche non ha perso l’occasione di commentare a vanvera. “Se la Cdu-Csu ha perso così tanti voti e se il partito di estrema destra anti-europeo ha avuto successo — ha sentenziato Napolitano — è perché la cancelliera, per quanto possa aver usato toni prudenti nel corso della campagna elettorale, in realtà ci è arrivata sull’onda di scelte molto corrette e coraggiose, sull’integrazione europea, sui profughi e nel duro confronto con il presidente americano Trump”. In pratica per l’ex cronista de L’Unità, la Merkel ha fatto grandissime cose in Germania ma i tedeschi sono i soliti testardi che non hanno voluto riconoscere la sua lungimirante visione sull’immigrazione. Perché ovviamente la cosiddetta “estrema destra” secondo Napolitano ottiene successi in modo inspiegabile, come è possibile infatti che in Germania il 13% dei cittadini abbia deciso di votarla senza premiare il grande lavoro della cancelliera?
Ecco allora che il due volte presidente della Repubblica prova a barcamenarsi: “Anche se non è la prima volta che un partito di estrema destra entra nel Parlamento, successe infatti già nelle prime tre elezioni federali – argomenta Napolitano – il fenomeno AfD si inscrive in un quadro più generale europeo. Ma non c’è dubbio che sia finita la stabilità di governo affidata alle alleanze fra tre, poi quattro partiti. Ora c’è una frammentazione che renderà difficile la formazione di maggioranze sostenibili. Qualcuno potrà dire che assistiamo a una relativa normalizzazione sul piano degli scenari europei, ma non c’è dubbio che occorrerà fare i conti con una forza di guastatori, una destra reazionaria nemica dell’Europa”.
Perbacco, Napolitano si è accorto che il successo dei sovranisti in Germania non è un fulmine a ciel sereno ma un’evidente tendenza europea. Per il pentapartitismo vecchia maniera c’è un’aria, un’aria, che manca l’aria direbbe Gaber. Ed ovviamente il pericolo politico numero uno per lo status quo è l’estrema destra, sempre pronta a rovinare la festa. “Una destra reazionaria nemica dell’Europa”, dice Napolitano. Peccato che in una sola frase sia riuscito a scrivere due fesserie. Cosa ci sia di reazionario in un movimento che per la prima volta entra in Parlamento grazie ad un messaggio antitetico a quello lanciato per anni, come un disco rotto, dai partiti al governo è un mistero. Quanto poi i sovranisti tedeschi siano nemici dell’Europa (ma ovviamente per il due volte presidente della Repubblica Europa è sempre sinonimo di Unione Europea) è tutto da vedere ma di sicuro difficilmente lo saranno di più di chi ha governato la Germania negli ultimi anni.
Ma nulla, per Napolitano l’importante è che la Merkel continui a dettare in qualche modo legge: “Sarà importante che qualsiasi alleanza di governo quella tra Cdu-Csu, liberali e Verdi o una eventuale Grosse Koalition al momento poco probabile – ha precisato – ribadisca con forza l’orizzonte europeista della Germania, che si è arricchito grazie alle posizioni assunte dalla signora Merkel. L’augurio è che non ci sia alcuna posizione frenante se non ostile di fronte alle prospettive di maggiore integrazione in Europa”.
Eugenio Palazzini
1 commento
…in fondo per il napolitano non ci sono problemi..Se vince l’estrema destra in Italia, luii mette via la camicia rossa e tira fuori, nascosta nell’armadio, la sua vecchia camicia nera che aveva prontamente tolta e ben tenuta nascosta nel ’43, indossando poi, convenientemente, quella rossa …