Roma, 28 sett – Musica e potere? Un binomio che uno degli autori di “Il bello, la musica e il potere” , Antonello Cresti, aveva affrontato già in un suo saggio precedente, ovvero La musica e i suoi nemici. Il libro succitato è una novità editoriale che ci permettiamo di segnalare, in attesa di poter leggere, uscito questa estate grazie ad Edizioni Mariù.
Il bello, la musica e il potere
Sono Antonello Cresti e Roberto Michelangelo Giordi gli autori del testo, che sarà presentato ad Arezzoli il prossimo 5 ottobre. Il saggio è un dialogo tra i due, i quali riflettono sull’abbruttimento dell’arte nel mondo contemporaneo e sui suoi aspetti più politici. Un tema che negli ambienti dissidenti è molto in voga da anni, soprattutto se si pensa al globalismo, spesso considerato uno dei fenomeni responsabili di tale situazione.
Un estratto del comunicato di presentazione del libro
Il mondo globalizzato ha davvero perduto la percezione del bello? Qual è il rapporto tra la bellezza e il potere e in che modo l’Occidente vive oggi il suo rapporto con le Arti e con la Musica in primo luogo? La riflessione su tali tematiche, costruita sulla forma del dialogo, si snoda attraverso l’analisi storica dell’esperienza estetica occidentale per arrivare a toccare le problematiche della realtà sociale in cui viviamo. Il disinteresse verso la bellezza è infatti allo stesso tempo causa ed effetto della crisi di valori della nostra società, e solo recuperando e valorizzando le nostre vituperate identità profonde potremo traghettarci fuori dal non senso, verso la luce di una nuova, antica, umanità.