Roma, 13 mag – Sala l’anti-immigrazionista. L’a sua mbarazzante Milano raggiunge l’apice, con il primo cittadino che adesso si lamenta dei crimini legati all’immigrazione la quale egli stesso ha fomentato dall’inizio del suo primo mandato, nell’ormai lontano 2016. No, non è una battuta, avete letto bene: crimini legati all’immigrazione.
Sala anti-immigrazionista? Siamo seri
Figuriamoci se nell’universo della sinistra molleranno mai la narrazione. Anche Dario Nardella, da sindaco di Firenze, qualche tempo fa aveva lamentato dell’allarme tendopoli nella sua come in altre città, dovuto sostanzialmente al riversamento di migliaia di clandestini sul territorio nazionale. Restano dichiarazioni di circostanza. In ogni caso, la palma del “facciatostismo” va sicuramente al primo cittadino di Miano, che ora “addirittura” riconosce il nesso – che statisticamente è sempre esistito – tra l’immigrazione e la criminalità. Ma Sala che “gioca” a fare l’anti-immigrazionista farebbe ridere se non facesse piangere. Il “gioca” è ovviamente voluto: capita di dover fare finta di non aver mosso un dito nella solita direzione quando vuoi evitare ulteriori figuracce. Ovviamente, se la prende col governo, il sindaco, lamentando “solo parole” sul tema dall’esecutivo. Il che peraltro è anche vero. Ma di certo ci vuole un bel coraggio nel dirlo da una posizione come la sua, tra i principali responsabili di questa situazione.
Una città nel caos
Il capoluogo lombardo sotto il governo dell’ “indipendente di sinistra” è letteramente piombato nel caos. Modello di criminalità per tutta Italia, la Milano di Sala paga lo scotto di una cittadinanza che inizia ad essere stanca. La sua virata o salto della quaglia che dir si voglia è imbarazzante per tutta la sinistra e forse perfino peggiore della “isttituzione Pd” in tutte le sue numerose declinazioni.