Roma, 6 ago – Con una crescita prevista per il 2024 del 5% la Mauritania è uno dei paesi africani in maggiore sviluppo. Un percorso che è stato reso possibile grazie all’estrazione di gas naturale e allo sfruttamento dei minerali di cui il sottosuolo di questo Paese è ricco.
Mauritania e minerali
Oltre all’estrazione di gas naturale il governo della Mauritania punta ad aumentare l’estrazione di ferro, un minerale di cui è il secondo produttore dell’Africa. Al momento la quantita’ di ferro estratta e’ di 13 milioni di tonnellate ma l’esecutivo punta ad aumentarne la quantità estratta a 45 milioni entro dieci anni. Inoltre, la Mauritania punta a costruire anche centrali solari nel deserto al fine di produrre idrogeno e ammoniaca verde, che non verranno solo esportati ma nel caso dell’idrogeno pure usati per produrre acciaio a basso impatto ambientale. Al momento sono pochi coloro che producono acciaio usando idrogeno al posto del carbone: è anche per questo che il Paese punta a diventare uno dei leader mondiali nella produzione di acciaio verde, il che ha prevedibilmente attirato l’interesse dei colossi dell’acciaio come ArcelorMittal.
Non solo ferro
Il ferro pero’ non è l’unico minerale estratto in Mauritania, visto che nel sottosuolo ci sono anche oro e uranio, e non è da escludere che in futuro vengano scoperti altre materie prime. Per capire questo interesse del governo mauritano verso il settore minerale è necessario ricordare che questo settore contribuisce al 24% del Pil e genera il 30% delle entrate statali: l’esecutivo facendo di tutto per assicurarsi di ottenere buone condizioni dalle società minerarie cosi’ da trarne il massimo beneficio economico.
Giuseppe De Santis