Siena, 23 gen – Dopo una lunga lotta contro il cancro si è spenta ieri, all’età di appena 46 anni, Martina Mussolini. La messa funebre della pronipote del Duce si terrà oggi alle ore 10.30 presso la chiesa S.Martino a Sinalunga (SI), mentre domenica 31 le sue ceneri verranno portarte a Predappio, dove troveranno riposo all’interno della cripta di famiglia.
Martina Mussolini: figlia di Guido, nipote del Comandante Vittorio e pronipote di Benito Mussolini, ha vissuto parte della sua infanzia in Venezuela e proprio per questo, tempo fa, si scontrò con Nicolás Maduro, capo di stato venezuelano che aveva accusato gli studenti di “fascismo”. In quell’occasione Martina scrisse una lettera aperta ai media criticandolo duramente e ammonendolo di non parlare a sproposito che di “fascismo”, lui, non ne poteva sapere assolutamente nulla. Poco tempo fa Martina Mussolini attaccò anche la Fornero che dichiarò: “Si rischia di tornare al lavoro delle donne al tempo del Fascismo”, esternazione che Martina non digerì e di conseguenza rispose all’ex ministro che il regime aveva creato i nidi d’infanzia interni alle fabbriche, allo scopo di permettere alle donne operaie di avere il supporto dello Stato anche dopo la gravidanza, perché durante il Fascismo la tutela del lavoratore era totale, tanto quanto quella del datore di lavoro.
Per quanto riguarda invece la proposta di rimuovere la scritta “Mussolini DVX” dall’obelisco di fronte allo stadio Olimpico di Roma, avanzata dalla presidente della camera Laura Boldrini, Martina ribattè così: “Togliere il nome? basta leggere il Romeo e Giulietta di Shakespeare per sapere che ‘una rosa, anche con un altro nome, avrebbe lo stesso soave profumo’. Togliere quella scritta significa togliere l’identità, assolutamente no. E poi non puoi togliere quello che non ti piace e tenere quello che ti piace, troppo comodo. Ho sentito di Comuni che parlano, oggi, nel terzo millennio, di togliere la cittadinanza onoraria a Mussolini, ora la Presidente della Camera dice che vuole cancellare quella scritta, mi chiedo: ma davvero l’Italia non ha problemi più gravi? La Presidente si preoccupa tanto dei rom e non vede le persone anziane, le famiglie che non arrivano alla fine del mese. E pretende che il nostro sostegno vada a un popolo che non lavora ‘per tradizione’? siamo zavorrati economicamente, facciamo immensi sacrifici, per cosa? Con tutti i problemi che abbiamo pensiamo alla scritta sull’obelisco? E poi, guardiamoci intorno, strutture recenti crollano mentre quelle edificate nel Ventennio sono tutte lì. E infine – conclude – perché continuare a fomentare questo odio? Perché non si riesce a portare questo Paese alla pacificazione?”.
Prima di lasciare la sua Italia però, Martina ha voluto consegnare ai suoi connazionali una testimonianza d’orgoglio per l’operato di suo bisnonno; il Duce che non ha mai conosciuto per motivi anagrafici, ma al quale fin da piccola veniva continuamente ricondotta per il suo cognome. Stiamo parlando di “Fascismo: Stato Sociale o dittatura?” un libro edito solo pochi mesi fa e scritto in collaborazione con gli studiosi, amici di Martina, Andrea Pizziesi ed Edoardo Fantini. Proprio Edoardo oggi, commosso ci ha concesso una breve descrizione di Martina Mussolini.
Lei era molto amico di Martina Mussolini. Che persona era e da quanto tempo aveva questa malattia?
Martina era una persona dolce e decisa, senz’altro una che non si tirava indietro davanti alle difficoltà. Era ammalata da sei anni ma solo gli ultimi tre sono stati quelli critici, durante i primi la malattia non le ha dato dei sintomi particolarmente invalidanti ed ha potuto condurre una vita normale.
Martina portava un cognome importante ma raramente si è sentito parlare di lei, a differenza di altre discendenti di Benito Mussolini… per quale motivo?
Portava quel cognome che in Italia è tanto ammirato o discusso, ma non ha mai pensato di valersene, visto che il suo quotidiano preferiva che dipendesse solo da ciò che lei in prima persona, riusciva a fare.
Quale è stato il rapporto di Martina con la storia della sua famiglia?
Pensa che la nostra amicizia iniziò nel 1996 proprio quando mi chiese di parlarle del Ventennio, visto che io lo studiavo ormai da tanti anni ma lei ne era all’oscuro perché, strano a dirsi, in famiglia non era un argomento che veniva trattato.
Insieme a Martina e ad Andrea Piazzesi, poco tempo fa Lei pubblicò un libro dal titolo “Fascismo: stato sociale o dittatura?” com’era nata l’idea di scriverlo e qual’è stato il coinvolgimento di Martina?
Durante le mie ricerche incappai in alcuni testi di diritto corporativo dove era spiegata la Carta del lavoro, vera e propria essenza del fascismo, ed allora decidemmo di scrivere un libro a sei mani, per far finalmente conoscere i veri tratti del fascismo a tutti coloro che ne fossero interessati. Lo scorso aprile, ci recammo a Predappio per pubblicizzare il libro, visto che ormai era prossimo all’uscita, ed eravamo in macchina quando la vedi misurarsi la febbre che era di 38,5°. Le proposi di ritornare verso casa ma lei rifiutò dicendo che preferiva stringere i denti ed incontrare gente, anziché arrendersi al male. Così fece per tutti e due i giorni che siamo rimasti là, ed anche nei mesi successivi durante i quali, portando la malattia con estrema dignità non ha mai smesso di accettare inviti per riunioni dove si trattavano gli argomenti più diversi: dal nostro libro, agli appuntamenti della Piccola Caprera, ad un seminario medico sul mieloma multiplo dove è intervenuta con la sua triste testimonianza di paziente. Perché Martina era fatta così, dolce e decisa, sensibile e forte, sempre pronta a stringere i denti ed andare avanti senza mai piegare la testa, neanche di fronte ad un male terribile come quello che ce l’ha portata via. Riposi in pace.
Andrea Bonazza
10 comments
Non sapevo che esistesse una Martina Mussolini ma umanamente l articolo mi ha commosso
Grazie ad Andrea Bona za per aver reso publica la storia
condoglianze alla famiglia…ho letto il suo libro, degna nipote del Duce. Riposa in pace…
S.E. Martina Mussolini, Cancelliere dell’Ordine Aquila Romana riposi in Pace
Avremo una rosa in più da portare a Predappio. Ha onorato con semplicità ed onestà il sangue ed il nome a cui appartiene.
Sagge parole
non sai quanto mi dispiace non averLa conosciuta! ero certo di poterlo fare molto prossimamente! presente! portero’ anch’io un fiore sulla Sua tomba quando mi rechero’ come ogni anno a rendere onore al mio Duce!
ho acquistato il suo libro che conferma la retta socialità del Fascismo. Una perdita gravissima per la nostra Area!
Gianfranco fini invece di inchinarsi ai sionisti dovrebbe lustrare le scarpe ad una donna del genere e sparire nell’ oblio per sempre
Mai fatto politica ma leggendo la storia di questo essere , capisco chi faceva politica allora e fischiò il traditore
Non parliamo di Alessandra Mussolini il nulla a paragone di Martina o Edda Mussolini che non conoscevo
qui una vera Mussolini oltre Martina https://www.youtube.com/watch?v=Ph26tEKddaU
A PREDAPPIO CI SONO LE SUE RADICI è GIUSTO CHE RIPOSI Lì MA SABATO SCORSO AI SUOI FUNERALI A SINALUNGA, PAESE TRADIZIONALMENTE DI SINISTRA, HO VISTO L’IMMENSA CHIESA DELLA COLLEGGIATA COMPLETAMENTE PIENA COME NON L’AVEVO MAI VISTA. PERSONE NORMALI, BRAVA GENTE, SINALUNGHESI CHE INDIPENDENTEMENTE DALLE IEOLOGIE, NELL’ACCOMPAGNARLA ALL’ULTIMO VIAGGIO PIAGEVANO SINCERAMENTE. MARTINA, AL DI Là DEL COGNOME, QUI DOVE HA VISSUTO HA SCRITTO LA SUA BELLA STORIA DI VITA E ANDANDOSENE HA PROPRIO LASCIATO UN VUOTO INCOLMABILE.
Ho avuto il piacere di conoscere Martina come concittadina e amica di Sinalunga, colpita e commossa profondamente dalla sua scomparsa, voglio anch’io ricordarla e aggiungere il mio cordoglio. Anche il mio, un altro ricordo di stima e di affetto per la splendida persona che era con tutti, sempre sorridente, dolce, forte, solare. E’ così che la storia vera e la differenza la fanno le persone che, come Martina, tra i vari meriti, si fanno stimare soprattutto per quello che sono intimamente, al di là della storia politica e delle ideologie. Riposi in pace.