Roma, 20 mag – La domanda sorge spontanea: ma lo sa Marion Marechal-Le Pen di aver fatto un appello al voto per il Ppe? La bella nipote di nonno Jean Marie e zia Marine in un video invita a votare per il moderato Parisi alle prossime elezioni comunali di Milano. “Seguo molto attentamente la politica del vostro paese”, attacca Marion in un incerto italiano (ma apprezzabile il tentativo), “in questo momento è molto importante incoraggiare le forze patriottiche di tutta Europa e in particolare la Lega Nord, perché sia in grado di promuovere e difendere i nostri valori e la nostra identità”. E fin qui il discorso regge. “Per questo invito i miei amici italiani a supportare la coalizione della Lega alle elezioni comunali di Milano”, prosegue Marion, “se la Lega e i suoi alleati vincessero, Milano diventerebbe un esempio per noi del Front National e di tutta l’Europa”.
Qui le contraddizioni diventano più evidenti. Perché Marion Le Pen, che oltre ad essere il volto giovane del Front National rappresenta anche la parte più legata al mondo identitario francese, invita a votare la coalizione di centrodestra che sostiene il moderatissimo Parisi? E’ l’alleanza con i moderati l’esempio per il Front National? La risposta è facile, e più che alla bella (ma un po’ distratta) Marion bisognerebbe chiederne conto a Matteo Salvini. Il Front National in Francia e in Europa ha fatto una scelta chiara, quella di essere alternativo al Partito Popolare Europeo e ai suoi rappresentanti, che in Francia si chiamano Sarkozy. Il problema, oltre nella natura “sui generis” della Lega Nord a cui la definizione di “forza patriottica” già di per sé poco si addice, risiede nella volontà politica di continuare con questa ambiguità di fondo di Salvini, che gioca sul campo populista in Europa ma poi appoggia i vari Alfano, Lupi, Berlusconi e il “tecnico” Parisi a Milano. Gente che sembrerebbe moderata anche al confronto con Sarkozy, avversario e rappresentante del “sistema” secondo le scelte del Front National francese.
Parisi è così moderato che già mal digerisce la presenza della Lega nella sua coalizione, solleva questioni politiche contro candidati nei municipi considerati “troppo estremisti” e con buona probabilità non accetterebbe mai di concorrere in una coalizione dove sarebbe presente un soggetto come il Front National. Qui nessuno vuole mettere in croce Marion Le Pen a cui avranno soltanto dato un messaggio da leggere, ma sarebbe in ogni caso stato più logico, anche se sempre “ambiguo”, invitare a votare Giorgia Meloni a Roma se proprio l’intento doveva essere quello di sostenere Salvini. Almeno il sostegno avrebbe goduto della logica della rottura (seppur temporanea e casuale) con i rappresentanti “locali” del Ppe, caposaldo nelle scelte strategiche del Front National in Francia. L’appello quindi lo rivolgiamo noi ai leghisti: se volete appoggiare Alfano e i moderati fate pure, ma almeno cercate di non far fare figuracce alle belle pulzelle d’oltralpe.
https://www.youtube.com/watch?v=Pb_2ksIOuSI&feature=youtu.be
Davide Di Stefano