Roma, 9 feb – La resilienza, in psicologia, è la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà. E quale miglior interprete, se non Manuel Bortuzzo: il giovanissimo nuotatore costretto sulla sedia a rotelle da due esseri difficilmente definibili “umani”.
“Manuel è lucidissimo, vuole essere in contatto con l’esterno, ha solo qualche linea di febbre. È davvero positivo, dice sempre di non preoccuparsi”, commenta Paolo Barelli, presidente della Federnuoto.
E mentre lo sciacallo Vittorio Zucconi cinguettava livoroso, strumentalizzando un dramma pur di incolpare il solito Salvini, un giovanotto che ha appena perso l’uso delle gambe indirizzava il suo primo pensiero alla madre: “Coraggio mamma, ora inizia per me l’allenamento più importante!“.
Ma un altro regalo, il 19enne nuotatore ce lo ha consegnato nelle scorse ore. Sul sito della Federazione Italiana Nuoto, un messaggio per tutti: “Come potete sentire sto bene, non mi aspettavo tutto questo, mi avete fatto emozionare. Se potessi vi abbraccerei a uno a uno. Tutti quanti. Vedrete che torno più forte di prima”.
La speranza nella tragedia: Manuel Bortuzzo è una lezione di vita che parla, sorride, incoraggia. Una lezione che gente alla stregua di Zucconi, si presume, non potrà mai capire. Non sarà il “mandante morale”, ma come minimo dovrebbe chiedere scusa.
Chiara Soldani
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forza combattente
Esseri come Vittorio Zucconi disonorano il genere umano quanto (e forse più) dei criminali che hanno sparato. Ma si tratta di vestigia del passato; schifezze “umane” generate dal matrimonio scellerato tra privilegio e ideologia, destinate a scomparire come larve nell’Ade della Storia.
Di gentaglia come Zucconi nel volgere di qualche anno non resterà neppure il ricordo.
[…] Manuel Bortuzzo di nuovo in vasca. A circa un mese dall’aggressione, torna in acqua il nuotatore di Casalpalocco rimasto paralizzato dopo che venne raggiunto da un proiettile esploso davanti a un pub di Roma, e lo fa nella piscina […]
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