Bolzano, 5 luglio – Un conto sono le opere pie; un altro conto, invece, è far parlare chi ha titolo di parlare con cognizione di causa. Grandi polemiche a Bolzano sta suscitando ancora il mancato contributo erogato dal Comune all’associazione “Pro Positiv” per l’organizzazione del secondo “Rainbow Festival”: una manifestazione LGBT che si svolgerà il prossimo 6 e 7 luglio lungo i prati del Talvera e che come scopo “primario” si è prefisso la prevenzione dell’AIDS-HIV anche cogliendo l’occasione del 25° della fondazione dell’associzione “Pro Positiv” che sul tema lavora quotidianamente.
Perché primario tra virgolette? Molto semplice, anche nella richiesta di contributo arrivata in commissione, il gazebo dedicato alla prevenzione è stato lasciato come ultimo punto in ordine di importanza: “L’associazione è arrivata al suo 25° anno di età; è un’occasione di sensibilizzazione su temi “scottanti” e attuali quali la prevenzione dell’HIV-AIDS. Il Rainbow Festival è una festa per la salute e per contrastare l’HIV-AIDS; l’evento vuole coinvolgere i partecipanti per promuovere la cultura della prevenzione, attraverso messaggi positivi, inclusivi e de-stigmatizzanti, che guardano alla promozione globale della salute della persona, alla valorizzazione delle differenze e alla salvaguardia della sua dignità. La manifestazione è aperta a tutta la cittadinanza, con un’attenzione affinché possano partecipare anche le famiglie e si svolgerà presso i Prati del Talvera – Piazzale delle feste; il festival prevede la partecipazione di diverse band, DJ, stand gastronomici; sarà prevista anche la partecipazione di Vladimir Luxuria. Gazebo Pro Positiv anche per eseguire Test-rapidi con il medico. La manifestazione avrà durata di 2 giorni – il 6 e 7 luglio 2018”.
Un obiettivo certamente lodevole quello di fare prevenzione e far prendere coscienza alla cittadinanza dei rischi che il contagio da HIV può portare, specialmente ai più giovani. Ma a far desistere la commissione Attività Sociali del Comune di Bolzano a erogare i 4.000 euro di contributi richiesti per la manifestazione ci ha pensato un solo nome: quello di Vladimir Luxuria. La nota drag queen, già ex deputato in parlamento tra le fila di Rifondazione Comunista, è infatti tra gli ospiti “d’onore” del secondo “Rainbow Festival”. Complici anche le assenza di buona parte dei consiglieri di maggioranza in commissione, le opposizioni capitanate da CasaPound e Fratelli d’Italia hanno così certificato un chiaro “nein” all’ennesima richiesta di denaro pubblico per manifestazioni dalla chiara impronta politica mascherata in sociale. A dar man forte alla negazione poi, ci ha pensato anche l’astensione al voto del consigliere di casa Lega.
Non un’azione contro “Pro Positiv”, ha subito precisato il consigliere di CasaPound Andrea Bonazza, “ma è ora di dire basta nel dare contributi ad iniziative dai contenuti politici”. Conferma la tesi, infatti, il via libera della stessa commissione nel corso della stessa seduta, di 4.000 euro di contributo a favore di “Pro Positiv” nell’ambito del progetto “Fast-Test”, che intende portare il test per la rilevazione di anticorpi contro l’HIV, HCV e LUE presso la propria sede o in concomitanza con altre manifestazioni cittadine.
Ma in tutto questo, cosa c’entra Vladimir Luxuria? Nella teoria qualcosa potrebbe centrarci. Luxuria sul tema è una persona preparata. Non vanno infatti dimenticate le diverse occasioni in cui lo stesso si è adoperato a favore della prevenzione soprattutto in Mozambico, paese cui ha devoluto metà della vincita del premio dell”Isola dei Famosi” che vinse nel 2008, e come poi si recò fisicamente, sempre in Mozambico con l’Unicef, a prendere visione di come il devoluto fosse stato utilizzato. Ancora, Luxuria ha preso parte a una campagna di prevenzione contro l’AIDS/HIV in regione Lazio proprio nei mesi scorsi. E ancora non va dimenticato come sia stato madrina al “Gran Galà contro l’AIDS” a Berlino negli anni passati. Sicuramente una persona sensibile sul tema, ma forse non la personalità più azzeccata a parlare ad una manifestazione legata alla prevenzione di AIDS-HIV. Tema che riguarda l’universalità delle persone (siano esse etero/gay/lesbo/trans ecc…) e che certo lo stesso non può nemmeno essere macchiato da proprie idee o posizioni politiche.
Ancora poi sorge il dubbio la presenza di Luxuria a Bolzano non sia tanto per parlare di prevenzione quanto più per fare promozione letteraria. Un tempismo quasi perfetto considerando poche settimane fa Luxuria ha pubblicato il suo ultimo (quinto) libro dal titolo “Perù, aiutami tu!”. Un romanzo che racconta il suo viaggio in terra Inca.
Resta comunque il fatto: a parlare di un tema tanto sensibile quanto delicato è stato chiamato uno show man e non un esperto sul tema con titoli comprovati per spiegare in maniera scientifica e medica come fare seriamente prevenzione. Tutti sono buoni a dire di usare il preservativo, ma non tutti sono capaci a spiegare i reali pericoli e complicazioni che una malattia flagello mondiale può portare.
Tornando all’erogazione negata dei contributi, è giunta come sempre la solita sollevata di scudi da parte delle solite note associazioni: ANPI in primis. L’associazione nazionale partigiani che solo in questi ultimi tre anni si è scoperta arcobaleno salendo sui carri dei pride e sfilando in cortei sino a prima visti non proprio di buon occhio. E’ infatti il presidente bolzanino ANPI Guido Margheri a tirare le orecchie a sindaco e giunta, sgridandoli per il mancato contributo e obbligandoli a versarlo: “ANPI auspica che la Giunta comunale ribalti l’iniquo e preoccupante voto con cui una Commissione comunale ha bocciato il contributo al Rainbow Festival”. Poi, sempre Margheri, butta sul tavolo la carta dell’omofobia: “La vera e propria ossessione omofobica di alcuni consiglieri comunali protagonisti della bocciatura non può essere subita da un’istituzione. In realtà si voleva colpire proprio la cultura e l’orgoglio della comunità LGBTQIA riproponendo pregiudizi medioevali” conclude Margheri, dimenticando la stessa associazione che rappresenta si è macchiata del sangue “arcobaleno” uccidendo a sangue freddo i suoi stessi partigiani che venivano scoperti omosessuali. Prono il primo cittadino di Bolzano, Renzo Caramaschi, il quale in conferenza stampa si è subito prodigato a dire che tale contributo sarà deliberato nel corso di una breve seduta di Giunta nei prossimi giorni.
Ma tornando alle parole del presidente ANPI, il pensiero espresso corrisponde pienamente a verità? Non del tutto. C’è infatti una buona parte dell’ambiente LGBT (ecc) che non sempre approva le scelte politiche di Arcigay e affiliati e che non si sentono rappresentati dagli stessi, malgrado omosessuali. E’ il caso delle migliaia di gay, lesbo, trans e via dicendo che hanno un pensiero differente rispetto alla linea comune imposta e per questo, sembra il colmo, discriminati dallo stesso ambiente LGBT (ecc). Persone che per opinioni personali non condividono il matrimonio tra persone dello stesso sesso ma accettano le unioni civili, che non vogliono sentir parlare di adozioni, che vivono la propria sessualità in maniera tranquilla e naturale senza bisogno di scendere in strada travestiti o esagerando uno stile di vita che nel quotidiano non esiste. Ebbene sì, anche a Bolzano ci sono persone omosessuali che hanno preso per niente bene la scelta degli organizzatori del “Raibow Festival” nel voler invitare un personaggio come Vladimir Luxuria. Un personaggio del mondo dello spettacolo che sulla prevenzione può dire solo le solite frasi fatte, ma che di scientifico non può dire nulla. Una scelta quindi, quella di non elargire il contributo in un contesto come questo, che ha trovato il benestare di una buona parte del mondo omosessuale che però non ha voce perché non rappresentato.
C’è poi ancora da interrogarsi sul perché si insita nel voler racchiudere il tema AIDS-HIV solo in ambito omosessuale come anche in occasione del “Rainbow Festival” ci si appresa a fare. E’ bene precisare infatti, che la malattia non riguarda solo il mondo gay, ma anche quello etero e trans. L’associazione “Pro Positiv” in 25 anni di attività, si è sempre legata troppo al mondo gay, facendo passare un messaggio anni ‘80 della malattia: ovvero che il contagio colpisce principalmente il mondo LGBT quando invece è ben noto la malattia, negli ultimi anni, ha colpito un gran numero di persone eterosessuali.
Infine sarebbe interessante cercare di capire come siano davvero necessari 27.958 euro per organizzare una due giorni (1.500 euro concessi da “Fondazione Cassa di Risparmio; 6.000 euro di entrate commerciali; 16.458 euro concessi dall’ufficio “Famiglia, donna e gioventù”; 4.000 euro al momento non concessi dalla commissione Attività Sociali) sui prati del Talvera anche dopo aver appreso dalla stessa presidente di “Pro Positiv”, Arianna Fiumefreddo, a Luxuria non sarebbe stata pagata alcuna ospitata ma solo viaggio, vitto e alloggio. Sempre secondo Fiumefreddo, i 4.000 euro richiesti erano per sostenere la due giorni.
Luxuria sarà comunque presente e in una battuta provoca il consigliere comunale di CasaPound Andrea Bonazza, invitandolo a regalarle 4.000 euro di trucchi… Bonazza ha risposto per le rime all’ex parlamentare annunciando che regalerà a Luxuria 4euro di lamette da barba.
Lorenzo Molinari
Luxuria a Bolzano: CasaPound e FdI negano contributo, ma il centrosinistra lo ordina
231
1 commento
Che schifo,da vomitare, più che anpi direi sodomiti e culattoni riuniti.