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Liberty Hotel, un romanzo che rende verosimile il periodo del ventennio

by La Redazione
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Liberty Hotel

Roma, 4 feb – È dal sud della terra di dove finisce la terra che giunge una risposta narrativa ad Antonio Scurati, nella forma di uno dei romanzi gialli che più di ogni altro ha destato interesse in questi ultimi due anni. “Liberty Hotel, ovvero, la famosa nevicata del ’36“, nato da un percorso di studi di tipo storico dell’avvocato e professore universitario Giuseppe Calogiuri, è la prova di come il Ventennio desti ancora interesse con tutte le sue molteplici maschere e colori chiari e scuri.

Liberty Hotel

Mentre l’autore della corazzata scuderia Bompiani si sofferma su una ricostruzione storica mai parca di critiche e visioni macchiettistiche dei personaggi storici, Calogiuri ricrea un Ventennio credibile e crudo che da subito ha creato discussione per la sua verosimiglianza e, pertanto, per la sua forte caratterizzazione storica. È il segno di un costante movimento narrativo e autoriale attorno ad un periodo storico che, se da un lato diviene una vacca da mungere per bestseller e serie televisive per attori tardivamente pentiti, dall’altro diviene incredibile sfondo narrativo per un inaspettato giallo in mezzo a quelle Alpi che hanno visto passare il Vate in cerca di fugace compagnia. Liberty Hotel si sviluppa in un 1936 elettrico e dipinto con i toni del verosimile, tanto da aver fatto storcere il naso a quella caviar left che probabilmente si aspettava un romanzo caratterizzato da una forte e censoria presa di posizione nei confronti di un periodo storico che deve necessariamente avere quella mefistofelica impostazione. Calogiuri ritrae invece un’Italia ubriaca dalla imminente presa dell’Etiopia e lo fa con i toni del verosimile, calando il lettore in quel clima di drogata frenesia che avrebbe condotto l’Italia verso la sua ineludibile sorte.

Un libro coraggioso

Possiamo ritenere di essere davanti ad un prodotto di pregevole fattura il cui Autore può a buon diritto annoverarsi tra i pochi intellettuali non schierati con il pensiero letterario unico dominante, lontano dai meccanismi che caratterizzano l’attuale unidirezionale panorama letterario. La direzione ostinata e contraria della penna di Calogiuri consente di ben sperare nel futuro del romanzo storico italiano, complice una eccellente edizione curata da Musicaos Editore, coraggiosa casa editrice sui faraglioni del Tacco d’Italia.

Flavio De Marco

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