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L’astensionismo fa vincere la sinistra, lo dicono i numeri: i responsabili sono liberissimi di ignorarlo

by Aurelio Del Monte
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Roma, 11 giu – Si dirà che “sono tutti uguali”, e allora conta poco. A prescindere dalla superficialità di questa affermazione, su cui si può concordare o meno, è incontestabile che in questo caso ci fosse un motivo sufficiente per non “ritenerli tutti uguali”, ed è l’elezione ad europarlamentare di Ilaria Salis che già abbiamo duramente denunciato e continueremo a denunicare come è giusto che sia. Visto che qualcuno tenta di rifuggire dalla palese responsabilità che pesa sulla sua coscienza per non aver votato, la poniamo nei termini più semplici possibili: l’astensionismo favorisce la sinistra e ha quindi favorito, in questo caso, l’elezione della Salis, di conseguenza la sua prossima liberazione dai processi in cui è attualmente coinvolta.

L’astensionismo favorisce la sinistra e c’è poco da discutere

Alle elezioni del 2022 l’affluenza è stata di oltre il 63% degli aventi diritto: bassa, ma non quanto quella delle appena concluse elezioni europee, che si attesta su un valore inferiore al 50%. Il Partito democratico nel 2022 aveva raccolto poco più del 19% dei voti, nel 2024 prende addirittura più del 24%. Alleanza Verdi e Sinistra, il principale satellite del Pd attuale, superava a stento il 3,5%, adesso ha superato il muro del 6%. Tra entrambi, si arriva a un 30% che nel 2022 non raggiungeva neanche il 23. L”affluenza media dell’elettore di sinistra è più alta di quello di destra, non è una scoperta e dovrebbe cucire la bocca a chi non ha nemmeno il coraggio di guardare in faccia la realtà.

Chi non ha votato ha favorito l’elezione della Salis: è una certezza

Non c’è nulla da discutere nel merito. Poi, certo, si può ignorare. È anche giusto che ognuno agisca secondo ciò che meglio crede. Poi però dovrebbe evitare di parlare, e magari concentrarsi su altro. Perché i numeri lo inchiodano incontrovertibilmente. La Salis va all’europarlamento ed è quindi libera grazie all’astensione, dal momento che le percentuali di affluenza degli elettori di sinistra resta molto più alta rispetto a quelli di destra. Il numero dei voti del Pd e dei suoi satelliti come Avs (dove appunto era candidata la “maestra”) sono in costante calo da oltre 10 anni. Le percentuali però restano grosso modo uguali perché l’elettorato è rigido nel barrare le schede dalla “parte giusta”. A differenza di quello di destra, il quale nemmeno per uno scopo superiore e sacrosanto – come impedire alla Salis di essere liberata – è riuscito a impegnarsi e a turarsi una buona volta il naso.

Aurelio Del Monte

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