Roma, 17 apr – Che la sinistra sia pro aborto non è una novità. Che forse voglia addirittura obbligare alla pratica potrebbe esserlo. Senza dirlo esplicitamente, ci mancherebbe, ma del resto anche l’anti-italianità diffusa nell’area non è un manifesto ideologico, bensì un dato desumibile dai comportamenti nel quotidiano. Del resto, La Verità lo titola in prima pagina senza troppe remore: e francamente gli ingredienti sembrano esserci tutti.
La sinistra vuole obbligare l’aborto
Non va bene proporre l’ascolto del battito per far comunque riflettere l’eventuale madre. Non va bene fare promozione in favore della vita, tanto è che ogni volta che un’associazione che si batte per far nascere bambini si muove in tal senso con cartelloni pubblicitari o – più raro – con qualche spot, scattano le barricate e le urla isteriche secondo non si sa bene quale principio a difesa dei presunti diritti della donna offesi i non si capisce altrettanto bene quale modo. Repubblica è ovviamente uno degli alfieri di questo atteggiamento, quando per l’ennesima volta, come un disco rotto, parla di “attacco alla 194” motivandolo con l’appoggio del governo alla presenza nei consultori delle associazioni Pro Vita. Eppure è proprio la legge 194 a prevedere una possibilità del genere, o meglio, qualsiasi possibilità utile a far valutare alla donna alternative all’interruzione di gravidanza, come si cita dal comma d dell’articolo 2, secondo cui i consultori familiari assistono la donna “contribuendo a far superare le cause che potrebbero indurre la donna all’interruzione della gravidanza”. Nulla osta dunque alla partecipazione di associazioni che difendano la vita umana.
Libertà di scelta un paio di scatole: meglio eliminare qualsiasi grumo
Repubblica, dal canto suo, parla di “attacco alla 194” ormai ogni due anni. Ben più di un disco rotto, a ben vedere. Il copione prevede che il Pd protesti, accompagnato ovviamente dal suo fratello stupido, il M5s. Del resto, la stessa affermazione dell’aborto come “diritto” è emblematica, non solo in Italia ma nella sfera occidentale (si pensi ai recenti sviluppi costituzionali francesi). Definire una cosa in modo più estremo per far accettare a tutti come incontestabile il nuovo dogma. Insomma, i comportamenti concreti non è che siano molto interpretabili: se la sinistra dichiarando di difendere la 194 si ostina a contestare attività pienamente previste dalla stessa 194, come facciamo a non dedurre quanto sottotitolato? Non si può, ripetiamo, elaborare altro. Certamente non leggiamo nel pensiero, ma come si suol dire, ai posteri – e ai maghi – l’ardua sentenza.
Stelio Fergola