Roma, 22 gen – Se il sindaco di Roma fosse Andrea “tarzan” Alzetta, Nunzio d’Erme o qualsiasi altro esponente storico dei centri sociali della Capitale, probabilmente sentiremmo meno proclami di antifascismo di quanto non avvenga sotto l’egida di Virginia Raggi. Non passa giorno che la “sindaca” pentastellata non ribadisca “l’antifascismo” della città, una volta chiaramente, poi fieramente, infine orgogliosamente, in una escalation di avverbi qualificativi piuttosto stucchevole. L’ultima occasione è l’anticipazione del documentario di Pietro Suber intitolato “1938. Quando scoprimmo di non essere più italiani” lanciato dalla Stampa. Qui in una intervista Virginia Raggi annuncia che “abbiamo già avviato le procedure e le verifiche per far sì di rinominare tutte quelle strade e piazze della Capitale che sono state intitolate a coloro che sottoscrissero il Manifesto della razza“.
Cambiare l’intitolazione delle vie per il sindaco rappresenta uno “strumento disponibile per combattere quelle recrudescenze di violenza e discriminazione che non vogliamo tollerare”, perché come non smette mai di ripetere “la nostra città è orgogliosamente antifascista”. Dopo essersi totalmente allineata alle fake news dell’Espresso e del ministro Orlando sul pericolo di un imminente ritorno del fascismo, la “sindaca” ora si pone nel solco della legge Fiano, con lo stesso spirito talebano espresso nella volontà dio cancellare una parte di storia, simile anche a quanto avvenuto negli Usa la scorsa estate, con la furia iconoclasta che si è abbattuta contro le statue sudiste “razziste”.
Eppure la storia d’Italia è un po’ più complessa di come la racconta Virginia Raggi. Oltre agli scienziati che firmarono il manifesto, ci furono le adesioni pesanti di personaggi come padre Agostino Gemelli, a cui è intitolato uno dei più importanti ospedali di Roma. Adesso dobbiamo aspettarci la “sindaca” sulle barricate per cambiare intitolazione? E se domani ci fosse la proposta di una via intitolata ad uno dei padri costituenti e sei volte presidente del Consiglio nella prima Repubblica come Amintore Fanfani, che aderì al manifesto della razza così come fece il partigiano e scrittore antifascista Giorgio Bocca, la Raggi si straccerà le vesti in nome dell’antirazzismo?
Chissà poi se nella sua visita di solidarietà a Repubblica dopo il blitz di Forza Nuova, Virginia abbia chiesto conto degli articoli del fondatore Eugenio Scalfari, che su “Roma Fascista” nel 1942 scriveva così: “Gli imperi moderni quali siamo noi, li concepiamo e sono basati sul cardine “Razza“, escludendo pertanto l’estensione della cittadinanza da parte dello stato nucleo alle altre genti”. La stessa approssimazione e semplificazione che accompagna l’esperienza 5 Stelle nelle questioni più complesse del governo della Capitale, si ripete sul piano ideologico, dove i proclami di antifascismo ormai quotidiani in cui si esercita la Raggi si scontrano con l’assenza disarmante di una cultura storica e politica.
Davide Di Stefano
La Raggi come Fiano. La sua toponomastica antirazzista non fa i conti con la storia
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13 comments
Povera roma, deturpata e insozzata , dopo anni di dittatura comunista oggi si ritrova alle prese con una ex comunistella che per nascondere i propri fallimenti si riempie la bocca di cazzate antifasciste……auguroni. Nel frattempo agli italiani non ci pensa più nessuno.
Cosa ne pensano quei geni degli elettori con cultura di destra che hanno votato i 5 stelle? Va bene essere arrabbiati e avercela con tutti i politici, ma come fa un elettore di destra a votare per questi falliti di estrema sinistra? Qualcuno dovrebbe farsi un esame di coscienza, e se proprio è nauseato da tutti alle elezioni si astenga, sempre meglio che votare i grillini!
Allora cancellino anche tutte le piazze e vie Amintore Fanfani. E l’ospedale Gemelli?
Sono dei cialtroni, coprono la loro nullità con il rigurgito antifascista.
…non esistono veri RSI/DS che possano votare un’ immondizia qual è il 5 mezze seghe…
Eppoi come fa una Virginia Severini Raggi, con la sua storia a parlare di antifascismo senza dimettersi da tutte le cariche pubbliche!
Ma che cazzo volete? Qual’è lo scopo della vostra vita, rifare l’impero romano (storicamente pieno di imperatori omosessuali e multiculturale per definizione) andando a “conquistare” il Terzo Mondo pieno di bambini affamati dalla supoeriore razza bianca? Siete dei malati di mente, andati rinchiusi in qualche manicomio.
con tutti i problemi che hanno pensa a cambiare i nomi alle strade?
che questa si metta a rinominare le strade anzichè a pulirle è cosa davvero curiosa tanto più che autentici antifascisti doc non hanno sentito questa esigenza in ben altre epoche. Comunque se insiste ne vedremo delle belle dato che nessuna strada è intitolata a fascisti rimasti tali ma a quelli che nel 38 erano fascisti e razzisti e nel dopoguerra si sono rifatti una verginità antifascista. Trai firmatari di quel manifesto ci sono nomi oggi sorprendenti. Chissà che dirà il papa quando chiederanno di cambiare nome al Gemelli
ROMA si meritava ben altro che questi … W I D S !
Siccome i numeri non mentono mai, la prima domanda che uno si dovrebbe fare ( ma quasi nessuno la fa, chissà come mai…..!! ) è la seguente:
quanti sono gli ebrei che vivono in Italia? Ecco qui la risposta:
http://www.limesonline.com/cartaceo/ebrei-di-tutto-il-mondo-contatevi?prv=true
Ossia circa 30mila su una popolazione totale di circa 60milioni, ossia lo 0,05%, cioè praticamente numeri alla mano non si possono neanche definire una minoranza perchè le minoranze nel calcolo di una popolazione non hanno mai lo 0,0..% e già dei dati del genere la dicono lunga su tutta la faccenda!!
E comunque continuiamo, come mai in Italia hanno ancora tutta questa grande influenza se i numeri dicono invece una storia completamente, totalmente diversa?
Semplice, l’Italia è una colonia europea degli USA e quindi ovvio che nel momento in cui la lobby ebraica è mooolto influente in USA e allora lo è anche in Italia!!
Basta pensare che la famosa “Fondazione Italia USA” ha come presidente Alain Elkann e nel comitato scientifico ci sono diversi ebrei fra cui spicca la sionista Fiamma Neirstein!!
That’s it!!
Cordiali saluti.
Fabrice
1PS per non parlare degli “opinion leaders” di origine ebraica che spadroneggiano su Tv e giornaloni italiani: Mentana, Lerner, Saviano, Augias, Mieli, Giannino, Parenzo,… !!
2PS ovvio che quelli del M5S che ormai sono diventati di “Sistema” devono baciare pure loro la pantofola di Sion, prima all’inizio quando quelli del M5S erano barricaderi veraci contro euro e Nato anzi al contrario sostenevano posizioni forti pro Palestina, strane coincidenze? Non penso proprio!!!
Perchè anche loro prendono bei finanziamenti da Soros… Dice niente questo nome?
@Fabio Filacchioni
Marzo 2016. LA CAPRIOLA DI SALVINI: DA CASA POUND A ISRAELE – IL LEGHISTA SBARCA A GERUSALEMME PER BACIARE LA PANTOFOLA A NETANYAHU
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/capriola-salvini-casa-pound-israele-leghista-sbarca-121604.htm
Saluti.
Fabrice
1PS non risulta che Salvini abbia mai ricevuto finanziamenti da Soros, anzi al contrario lo ha contestato diverse volte ( giustamente!! ) pesantemente, ergo, il punto critico del discorso non è quello da lei segnalato!!
2PS ovviamente Chapeau a Casapound che per avere un pò più di visibilità non ha mai baciato la pantofola di Sion e si spera che mai lo farà!!
[…] vie. La brava Virginia, infatti, dopo tanti sindaci dimentichi di questo importante scandalo, ha “finalmente” cambiato la toponomastica “fascista” che osava ricordare scienz… come Arturo Donaggio (luminare della psichiatria), Edoardo Zavattari (biologo ed esploratore) […]