Roma, 10 feb – Negli ultimi mesi in molti paesi dell’Unione Europea è cresciuta enormemente l’opposizione all’immigrazione di massa imposta dalle lobby globaliste e da classi politiche che ignorano i desideri degli elettori. La protesta a generalmente si è manifestata con l’appoggio a partiti anti-immigrazione che stanno diventando sempre piu’ popolari.
L’Irlanda scopre l’immigrazione di massa, e non è piacevole
Di recente il vento del nazionalismo sta soffiando su un altro Paese che fino ad ora ne è stato immune: questo luogo è l’Irlanda. Da tempo nell’isola di smerando c’è un forte malessere presente nella popolazione legato al fatto che i prezzi delle case sono saliti alle stelle e che gli alloggi in affitto scarseggiano: quei pochi disponibili sono locati a prezzi enormemente elevati e di conseguenza molti cittadini non riescono a trovare casa. Anche se il governo non ne parla, è chiaro a molti che la causa di questo problema sta nel fatto che l’Irlanda ha accolto un numero record di immigrati e richiedenti asilo i quali oltre a causare questa crisi degli alloggi hanno anche messo sotto pressione ospedali, scuole e altri servizi essenziali e per molti la misura è colma.
Le proteste
Questo spiega perche’, pochi giorni fa, a Dublino migliaia di persone hanno manifestato contro le politiche migratorie del governo irlandese esponendo striscioni con la scritta “L’Irlanda è piena” e mettendo in mostra le bandiere nazionali.
Come spesso accade in queste manifestazioni gli antifascisti hanno fato sentire la loro presenza protestando contro i manifestanti che hanno definito razzisti, ma il loro numero era di gran lunga inferiore. A organizzare questo evento sono stati diversi partiti anti-immigrati che pur avendo un supporto molto basso adesso hanno buone possibilità di crescita: ciò ovviamente allarma la classe politica.
A tale proposito di recente un sondaggio fatto dal Sunday Independent ha rivelato che per gli irlandesi l’immigrazione è il problema più importante: il 35% degli intervistati ha dichiarato che sarebbe disposto a votare per un partito anti immigrati, una crescita del 21% rispetto al 2021. Questo a dimostrazione che anche gli irlandesi sono contrari all’immigrazione di massa voluta dalle lobby globaliste e non è da escludere che presto qualche partito nazionalista possa emergere come è successo in altri paesi europei.
Giuseppe De Santis