Napoli, 26 gen – Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris ha finalmente pensato bene di intervenire attivamente per risolvere alcune problematiche cittadine. Da primo cittadino di un’importante, straordinaria e al contempo complicata città italiana, non era facile riuscire ad attuare provvedimenti di un certo spessore. L’ex magistrato antifascista, da sempre amico dei centri sociali partenopei, ha tirato fuori dal cilindro una trovata geniale: via i nomi fascisti dalle strade cittadine.
“Piazzale Vincenzo Tecchio, l’ex segretario provinciale del partito nazionale fascista, si chiamerà Piazza Ascarelli. Il mio annuncio nel giorno in cui ricordiamo Luciana Pacifici una delle più piccole vittime della ferocia nazista, morta ad Auschwitz. Anche via Vittorio Emanuele III°, che promulgò le leggi razziali, cambierà nome in Via Salvatore Morelli. Per non dimenticare, mai!”, ha annunciato De Magistris via Facebook. Una boldrinata iconoclasta era proprio quello che serviva a Napoli, togliere di mezzo il nome del fondatore del fascio locale, deputato dal 1929 al 1943, era assolutamente necessario per dare lustro alla città.
D’altronde è evidente che una delle principali preoccupazioni dei napoletani era questa, colui che guidò il gruppo di tecnici che portò all’edificazione della Mostra d’Oltremare era da morto il nemico pubblico numero uno. La piazza che ospita la sede fieristica che mostrava durante il periodo fascista i prodotti delle colonie andava sicuramente rinominata. Nacque difatti all’insegna di uno slogan macabro e razzista: “Napoli deve vivere”. Concepito secondo i criteri dell’architettura del verde, il complesso era considerato una realizzazione che promuoveva la convivenza tra le diverse dottrine artistiche dell’epoca. Un progetto anche di rilancio economico per la città, che si articolava in cinque punti fondamentali: “Agricoltura, Navigazione, Industria, Artigianato, Turismo”. In effetti non compariva la parola razzismo, ma sicuramente De Magistris è pronto a rinominare anche quei punti. Pur di sparare fesserie e adottare provvedimenti inutili.
Alessandro Della Guglia
La boldrinata di De Magistris: via i nomi fascisti dalle strade di Napoli
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5 comments
Approfitta dei cosiddetti giorni della memoria sperando che qualcuno si ricordi di lui.
Magari sperando che un giorno qualcuno dedichi una via o piazza anche a lui.
BOLLITO COME I CESSI SOCIALI!
Non hanno proprio nulla di sensato e costruttivo a cui pensare. Raccapricciante.
Dalla città partenopea de magistro dovrebbe mandare via in primis i suoi amici pidocchiosi africani o simili e le zecche rosse asociali,poi in rigoroso ordine spacciatori e camorristi, zingari e contrabbandieri , peripatetiche e sodomiti…….non che le altre città siano meglio,anzi sicuramente peggio, pero’ dove governa la sinistra la cloaca è sempre piena, una garanzia assoluta di fogna a cielo aperto……. così per due voti in più il bollito cuor di leone se la prende col fascismo, lui pigmeo di fronte alla grandezza del Duce……..ma per piacere.
Un cretino
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