Roma, 24 sett – Kenya e Ruanda per la mobilità elettrica? Andiamo con ordine.
Kenya e Ruanda, autobus elettrici per risolvere problemi (anche) tecnologici
Le città del Kenya sono molto inquinate, e questa è la premessa. Ciò è dovuto al fatto che i veicoli in circolazione sono piuttosto vecchi, quindi tendenti a consumare e a inquinare di più. La buona notizia pero’ e’ che il governo si sta impegnando per risolvere la questione incentivando l’impiego di autobus elettrici. A guidare questa rivoluzione sono società keniote, le quali importano pezzi di assemblaggio da società cinesi, le quali poi le compongono proprio in Kenya per costruire i succitati mezzi.
Una di queste società e’ BasiGo, creata in Kenya due anni fa, con lo scopo di costruire pulmann elettrici: attualmente, 19 di questi sono gia’ operativi per le strade di Nairobi. L’obiettivo è di venderne 1000 entro il 2025. Questo permettera’ al Kenya stesso di ridurre i tassi d’inquinamento, senza contare che gli operatori saranno al riparo da aumenti dei prezzi del carburante, considerato che l’elettricita’ di questi autobus proviene essenzialmente da fonti rinnovabili.
Le vendite di BasiGo
Il successo che ha avuto BasiGo nella produzione di autobus elettrici ha spinto la società ad espandere il suo raggio di azione, vendendo i suoi mezzi anche in Ruanda. A tale proposito sono già stati firmati accordi commerciali con tre operatori, ovvero Kigali Bus Services, Royal Express e Volcano Express. Seguendo l’esempio del Kenya, così, anche il Ruanda vuole promuovere l’uso di mezzi elettrici, non solo per ridurre l’inquinamento, ma anche per scongiurare un consumo eccessivo di carburante: per raggiungere questo obiettivo ha ridotto al 15% le tasse per gli operatori che usano autobus elettrici invece dell’usuale 30%.
Giuseppe De Santis