Roma, 23 dic – Regalare il libro giusto è forse la cosa più difficile. Significa dover entrare in sintonia con i gusti e le preferenze del destinatario del regalo, capire che storie vuole farsi raccontare, sintonizzarsi un istante sulla sua lunghezza d’onda per coglierne le stesse vibrazioni. Più difficile di quanto sembra insomma, ma proprio per questo chi ama i libri finisce per regalare e (farsi regalare) solo libri. Qui ne proponiamo qualcuno, senza alcuna velleità di completezza o accademica competenza, che ci sentiamo di consigliarvi.
Ernst Jünger – La battaglia come esperienza interiore (ed. Piano B). Con una prosa secca, asciutta ma a tratti lirica, Jünger ci porta nelle trincee della prima guerra mondiale. Ci parla di onore, di coraggio, di sangue, di morte. Ci parla di soldati e di tragedia, di eroismi e di nemici. Racconta come vive la guerra chi la guerra l’ha fatta e di come tra soldati, anche nemici, si instauri talvolta un comune sentire. Un’aristocrazia della trincea che parla la lingua degli eroi. Una lingua lontana anni luce dai sofismi della politica.
Rutilio Sermonti – Non morirò del tutto (ed. Tabula fati). Il libro-commiato di un gigante. L’ultimo dono che Sermonti fa ai suoi lettori è una diagnosi spietata del mondo moderno, con tutti i suoi tic e le sue contraddizioni. Ci dice cosa non va e perché. E soprattutto, lui che non ha mai sciolto il giuramento di fede che fece a Mussolini, ci dice come cambiarlo.
Andrea Carandini – Il fuoco sacro di Roma ( ed. Laterza). L’archeologo romano ci ricorda che le civiltà si fondano attorno ad un fuoco sacro e non davanti a un pezzo di carta. Ci parla delle vestali, di Enea, di Romolo. Ci racconta il rapporto col Sacro che ha fatto di una comunità di pastori la Roma caput mundi, evidenzia la centralità del fuoco come antidoto alla disgregazione e agli egoismi. Un libro di un addetto ai lavori rivolto al grande pubblico, una rarità di questi tempi.
Roerich – In Excelsis (ed. Ar). Una raccolta di 200 dipinti inediti del grande pittore russo Nikolaj Roerich curata da Curzio Vivarelli per le edizioni di Ar. Roerich con la sua pittura e i suoi colori ci conduce in una sorta di viaggio onirico sulle vette dell’Himalaya, sfogliandolo sembra quasi di sentire l’aria rarefatta. C’è la meditazione, la ricerca, la bellezza, l’estasi, l’esoterismo. Le montagne diventano ierofanie, i colori sembrano sospesi, tutto sembra rivestito di sacralità.
Mario Bernardi Guardi – Fascista da morire (ed. Mauro Pagliai). Un romanzo animato dai giovani fascisti fiorentini diventati famosi grazie a Malaparte, quei ragazzi che per rallentare l’avanzata del nemico decisero di sacrificare i propri vent’anni. Tra le pagine del libro si troverà Berto Ricci, lo stesso Malaparte, Romano Bilenchi. Si troverà soprattutto lo spirito tragico e scanzonato degli ultimi eroici difensori di Firenze.
Per gli amanti degli anni di piombo sono poi imperdibili San Babila, la nostra trincea di Cesare Ferri (ed Settimo sigillo); Io fascista ricercato di Gabriele Adinolfi (ed.Soccorso sociale) e Indian Summer ’70 di Maurizio Murelli( ed. Aga). Racconti crudi, a volte tragici a volte divertenti, di chi quegli anni li visse con la schiena dritta, pagando spesso per colpe di altri.
A voi la scelta, buona lettura!
Rolando Mancini
1 commento
La battaglia come esperienza interiore è un libro straordinario.