Londra, 8 feb – Jeremy Clarkson non è di certo nuovo alle controversie e, nello specifico, a quelle relative al suo rapporto con la comunità gay.
La sua ironia molto “british” lo ha spesso messo al centro delle polemiche: già in passato è stato accusato di razzismo e intolleranza (una volta mentre era in onda si domandò se la sigla “Lgbt” stesse per “lesbica, bacon, transgender”; per le sue critiche alla pigrizia dei messicani si arrivò all’incidente diplomatico).
Adesso conduttore di “The Grand Tour” insieme ai colleghi di sempre Jeremy May e Richard Hammond (il trio era già protagonista del programma cult “Top Gear”) si ritrova a combattere nuovamente contro le accuse di omofobia: ora è Will Young a prenderlo di mira. L’uomo è un ex concorrente di talent canori e si definisce ora “attivista” della comunità Lgbt.
Su twitter Young ha criticato alcune battute di Clarkson che in uno degli ultimi episodi della serie (che come per “Top Gear”, vede i presentatori impegnati a guidare ogni tipo di automobili in tutte le più disparate parti del mondo) guidando una Jeep Wrangler allude al fatto che sia una macchina “per omosessuali”.
Come da tradizione, Clarkson non si è lasciato sfuggire l’assist e ha così replicato alla critica del cantante attraverso la sua rubrica sul giornale The Sun: “Molti gay hanno visto lo show e nessuno mi ha detto di averci trovato dei difetti. Anche i miei amici di sinistra approvano la trasmissione. Uno di loro mi ha suggerito di dire a Will di smetterla di essere così gay, ovviamente non lo farò. Non sono omofobo, mi diverto a guardare porno con lesbiche su Internet. Secondo me, bisognerebbe fare un test all’etilometro per impedire alle persone ubriache di twittare“.
Ilaria Paoletti