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Il titolo del “Fatto Quotidiano” su Chico Forti è un atto di una violenza inaudita

by Alberto Celletti
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Fatto Quotidiano Chico Forti

Roma, 20 mag – Il Fatto Quotidiano chiama “assassino” Chico Forti. Senza nessun filtro, direttamente, fregandosene altamente di una vicenda personale e umana drammatica, che ha sconvolto una famiglia e un intero Paese, anzi due. Il titolo del giornale diretto da Marco Travaglio non può lasciare indifferenti.

Se Il Fatto Quotidiano chiama assassino Chico Forti

Vittorio Feltri l’ha messa sulla cattiveria pura, ed è difficile dargli torto. Quelle parole sparate, in prima pagina, ma soprattutto in quel modo, non lasciano molto spazio all’umanità. In questo mondo si può essere violenti in molti modi senza violare la legge: quest’ultimo caso è da includere nell’elenco. Peraltro alla luce di una valutazione che, oltre ad essere gratuita e senza nessun motivo umanamente comprensibile, è solo di rivalità politica. Il mondo della sinistra aveva un atteggiamento ben diverso su Chico Forti fino al 2020, quando al governo non c’era il centrodestra ma Mario Draghi e la sua combriccola, peraltro anch’essi attivi per favorire il ritorno in Italia del detenuto.

“Uno spietato criminale”

È così. L’imprenditore ora è un criminale. Stessa fonte, proprio Il Fatto di Travaglio. O “il Fatto Travaglio“, perché  anche la lucidità non sembra essere basilare in questo isterismo generale. Chiunque a sinistra potrebbe replicare nel più classico dei modi: come fate a sapere che Chico Forti sia innocente? Ovviamente, nessuno può saperlo con certezza. Ma la violenza con cui viene etichettato come “criminale spietato” parimenti a chi ha scritto quel titolo. Dimenticandosi che Chico Forti rifiutò l’estradizione già 25 anni fa, perché avrebbe dovuto dichiararsi colpevole: non lo fece, a riprova di un orgoglio e di una voglia di urlare la sua innocenza che dovrebbe essere quanto meno fonte di stima umana. Perché sì, dice bene ancora Feltri: Forti ha preferito stare per oltre vent’anni nelle carceri statunitensi piuttosto che dichiararsi ciò che ha sempre affermato di non essere. E sputare su tutto questo fa prima di tutto tenerezza. Nel senso peggiore del termine.

Alberto Celletti

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