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Il Rassemblement National vuole tagliare i contributi che la Francia versa alla Ue

by Giuseppe De Santis
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Roma, 30 giu – Di recente i mezzi di informazione hanno dato ampia copertura al programma di governo del Rassemblement National, e la cosa non deve sorprendere visto che esistono buone possibilità che il suo leader, Jordan Bardella, nei prossimi giorni possa diventare primo ministro di Francia. C’è pero’ un punto del programma di Bardella che è stato ignorato, nonostante sia sorprendente e di possibile esempio anche per altri Paesi, incluso il nostro. Bardella ha dichiarato infatti di voler ridurre i contributi versati alla Ue di 2-3 miliardi di euro e usare i soldi così risparmiati per tagliare l’iva su gas, elettricità e carburanti.

Rassemblement National e contributi Ue

Si tratta di una dichiarazione che potrebbe dimostrare la volontà del Rassemblement National di fare gli interessi dei cittadini francesi, ma anche una reazione alla decisione della Ue di aprire una procedura di infrazione contro la Francia per il suo deficit eccessivo. Bardella ha sottolineato che se è importante tagliare la spesa allora lo stesso varrebbe per l’Unione, visto che con un bilancio di 189 miliardi di euro avrebbe molti sprechi da eliminar. In tal modo la Francia, con i suoi 21,6 miliardi di euro versati ogni anno, paga molto di piu’ di ciò che riceve: ecco lo “spazio” per i tagli.

Esempio da seguire?

Si tratta di un punto importante che in Italia è stato ignorato: sebbene noi versiamo alla UE 4,5 miliardi di euro in piu’ di quanto riceviamo, non ci siamo mai mossi in tal senso. Sarebbe quindi sopportuno che anche Roma inizi a valutare un proposito simile.  Dopotutto esiste in tal senso un precedente, visto che nel 1979 l’allora premier britannico Margaret Thatcher chiese e ottenne di tagliare i fondi versati all’allora Comunità europea. Conosciamo bene i limiti politici del nostro Paese, ma non esiste un motivo razionale per cui non cominciare almeno a ragionare in una direzione simile.

Giuseppe De Santis

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