Milano, 9 mar- Le immancabili polemiche sulla cosiddetta “Festa della Donna” sono ormai sul viale del tramonto- finalmente, aggiungeremmo noi- e anche per quest’anno ce le siamo levate di torno. Eppure per una parte di Milano la data più importante del mese è proprio il 9 marzo e stiamo parlando di quella fetta di milanesi- e di tifosi sparsi nel modno- che ama due colori: il nero e l’azzurro. Sì, stiamo parlando dell’Inter, fondata proprio il 9 marzo del 1908 in un ristorante del centro di Milano. Quella sera di marzo, poco lontano dal celebre teatro “Alla Scala”, erano quarantatré i dissidenti del Milan all’interno del ristorante Orologio accomunati dalla volontà di creare un nuovo sodalizio. Fra di essi c’era anche il pittore futurista Giorgio Muggiani che, rimasto colpito dai colori di quella sera, disse: “Questa notte splendida darà i colori al nostro stemma: il nero e l’azzurro sullo sfondo d’oro delle stelle. Si chiamerà Internazionale.”
Nasce così l’Inter, nella prima di molte notti splendide che hanno scritto, piaccia o meno, la storia del calcio e, fra tutte, non si può non ricordare quella sera in terra iberica quando i nerazzurri si laurearono campioni d’Europa diventando l’unica squadra italiana a vincere l’ormai celeberrimo “Triplete” sul magico prato del Bernabeu di Madrid. Se oggi il club è di proprietà cinese, vorremmo fare gli auguri all’Inter usando un termine tipicamente milanese, diventato il soprannome dei tifosi nerazzurri rei, si dice, di darsi troppe arie. Così, se i tifosi milanisti vengono chiamati “Casciavit”, i cacciaviti, i nerazzurri sono, appunto, i “Bauscia”. Le ultime stagioni non sono certo state entusiasmanti, ma in 109 anni l’Inter ha dimostrato di potere compiere qualsiasi cosa. Buon compleanno, Inter. Buon compleanno, Bauscia.
Giacomo Bianchini