Il mostro è il nuovo libro di Matteo Renzi, edito da Piemme nelle scorse settimane ed attualmente in cima alle classifiche di vendite. Un libro di racconto autobiografico, più che di mera denuncia della magistratura, dove l’autore ripercorre le sue vicende con la giustizia, esponendo fatti e raccontando aneddoti che -questo è il fattore clamoroso- non sono stati ad oggi smentiti dai diretti interessati. Escluso David Ermini, vicepresidente del CSM e storico compagno politico ed ex amico del senatore di Rignano che ha ora querelato Renzi per le accuse lanciategli nel testo, c’è una cappa intorno a molteplici vicende relative alla (mala)giustizia italiana che stentano a destare clamore nell’opinione pubblica.
Le intercettazioni e l’arresto dei genitori di Renzi
Renzi ripercorre i momenti dello scoppio delle inchieste sul suo conto, anche quelle vietate per legge perché figlie di intercettazioni telefoniche che non sono permesse nei riguardi dei parlamentari in Italia, e soprattutto descrive l’ingerenza della magistratura e dei media nella sua vita personale. L’arresto dei genitori, poi rivelatesi innocenti totalmente, la pubblicazione sui giornali di lettere private scritte tra lui ed il padre che nulla avevano in comune con l’oggetto delle indagini. E poi lo scandalo della morte di David Rossi, un giallo ancora oggi irrisolto che vede al proprio interno la figura del magistrato Antonino Nastasi, uomo che si è pubblicamente contraddetto dinanzi ai giudici in merito a tale vicenda ed ancora oggi indisturbato conduce processi, indagini e pedinamenti verso cittadini ed imputati comuni, tra cui lo stesso Renzi.
Storie di malagiustizia
Un libro che, al netto delle considerazioni personali e politiche sulla figura dell’ex premier, andrebbe letto e valorizzato perché colmo di aneddoti sconvolgenti. Uno spazio interessante è dedicato alla vicenda della nomina a guardasigilli di Nicola Gratteri che -come sappiamo- sarà rifiutato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Inoltre, nel finale del testo il senatore racconta la cronaca dell’elezione del Capo dello Stato di pochi mesi fa, con la telenovela della papabile elezione di Casini (a cui Renzi aveva scritto già il discorso di insediamento) e l’ipotesi Elisabetta Belloni, finita alla ribalta ed accreditata da politici e giornalisti prima di essere sepolta nel corso di una lunga notte romana. Storie d’Italia che ci lasciano perplessi, spesso ci amareggiano ed irritano ma che sappiamo essere parte della nostra storia repubblicana. La malagiustizia da riformare si appresta ad uscire indenne dalla giornata referendaria del 12 giugno, dato che il quorum sarà quasi impossibile da raggiungere. La politica scadente ed improvvisata proseguirà nel proprio atteggiamento approssimativo ed imprevedibile, segno evidente dei tempi e di un popolo talmente avvilito ed esasperato da affidare il proprio destini ad esponenti politici paradossali come quelli del Movimento 5 Stelle.
Tommaso Alessandro De Filippo
1 commento
Attendiamo sempre la pubblicazione degli ultimi scritti di F.Carboni…, utili anche per comprendere come pure i guitti possano da tempo sguazzare alla grande.(Per ora, ci dobbiamo succccare solo l’ opportunista F.Pazienza sempre pronto con opportuni “cerotti”…).