Roma, 7 ago – Un nuovo rigore a porta vuota da non sbagliare per il Centrodestra. Questa è per sommi capi la prospettiva che abbiamo davanti, con l’opportunità politica più importante degli ultimi anni da cogliere per la coalizione guidata da Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi.
Centrodestra al bivio
Una controparte divisa, che consegue accordi elettorali sulla base del trasformismo, milioni di italiani che avversano le politiche liberticide e la smania del centrosinistra di voler sempre aumentare le tasse. Pertanto, il centrodestra ha il dovere di rivelarsi credibile e convincente in queste settimane che ci separano dal 25 settembre, presentando un programma elettorale concentrato sulle reali priorità degli italiani. Anche in ragione di ciò, il dibattito sulla presunta necessità di presentare prima del voto i nomi di alcuni eventuali ministri rischia di smarrire l’elettorato ed apparire come una spartizione preventiva di poltrone, fatta per di più senza aver ancora conseguito la vittoria alle urne. Riteniamo utile e doveroso affermare quale sia l’evidente priorità degli italiani, che necessitano di una profonda ridefinizione del peso fiscale e della tassazione. “Meno tasse, meno tasse, meno tasse” non è un mero slogan da agitare in campagna elettorale, piuttosto l’emblema di ciò che serve all’Italia.
Dare prospettive
Il peso delle imposte ha contribuito a stravolgere l’economia della nazione, l’acquisto e l’eventuale vendita di proprietà ed immobili, il mercato del lavoro e gli stipendi dei dipendenti, come le entrate dei liberi professionisti. Dare prospettive limpide e chiare sulle intenzioni e le possibilità di ridurre il peso delle imposte per gli italiani rappresenta la vera urgenza e la priorità su cui il centrodestra deve concentrarsi, ben più importante della nomina dei ministeri, per cui ci sarà tempo ad urne chiuse in caso di vittoria.
Tommaso Alessandro De Filippo
1 commento
Imposte, tasse e contributi: iniziamo a differenziare, come “eccellenze” legal-costituzional-burocratiche hanno sancito. La questione verte quindi sulla usura possibile, di fatto avvenuta, di uno stato più o meno con tratti traditori.
Quindi meno espropri illegali a sfavore del singolo e quindi della comunità che non può finire indebitata pena la tenuta della sua salute reale.
MENO “FRATERNI FURTI” PIU’ SALUTE! Non mi risulta, anzi (!), che l’ indebitato di turno stia bene !!