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Il 25 aprile senza la tara del pregiudizio ideologico

by La Redazione
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franchiNon ci vorrebbe molto: basterebbe solo essere davvero democratici.

Basterebbe solo avere la volontà di raccontare ai bambini delle elementari e ai ragazzi delle scuole superiori quello che è successo e perché. Basterebbe dire: questa Italia è nata dalla lotta al Fascismo e dalla Resistenza. La Costituzione si fonda su questi valori. Ma. Ma tra il ’43 e il ’45 c’è stata una guerra civile. L’Italia era divisa: da una parte i fascisti della Repubblica Sociale Italiana fedeli all’alleanza con i Tedeschi, dall’altra gli antifascisti impegnati nella lotta partigiana e che sostenevano ed erano sostenuti dagli Alleati anglo-americani.

Non ci vorrebbe molto. Basterebbe un po’ di onestà. Ad esempio, per spiegare che i repubblichini non erano brutti, sporchi e cattivi, ma avevano la loro “idea” dell’Italia e per quella si battevano. Sbagliavano? Il prof. antifascista, ma davvero liberale, davvero democratico, forse potrebbe rispondere: sbagliavano, ma gran parte di loro erano in buona fede. Il prof. antifascista, ma davvero liberale, davvero democratico, forse potrebbe aggiungere: vi spiego in che cosa credevano. E già che ci sono cerco di raccontarvi che cosa è stato il Fascismo. Sì, è stato una dittatura. Ma vi racconto come è nato, perché è nato, su che cosa si fondava, quali idee agitava, che cosa ha creato, che cosa ha distrutto. Vi racconto degli antifascisti durante il Fascismo: esilio, persecuzioni, galera. Vi racconto, perché no?, dei fascisti durante l’antifascismo: e anche in questo caso non sono mancati esilio, persecuzione e galera. Vi racconto degli antifascisti a cui il fascismo chiuse la bocca perché volevano parlare di tutto in libertà all’insegna del dibattito, del confronto, della critica, della polemica e vi racconto dei fascisti a cui l’antifascismo chiuse la bocca perché anche loro volevano parlare di tutto ecc. ecc.

Se si è liberali, democratici, antifascisti, ipercritici e iperobbiettivi, bisognerà pur raccontarla la verità. O no?

Non ci vorrebbe molto. Basterebbe essere persone perbene. Basterebbe essere italiani. Basterebbe rinunciare all’odio e denunciare l’odio. E allora si potrebbe davvero arrivare al massimo: leggere ai bambini delle elementari e ai ragazzi delle scuole superiori una bella lettera di un condannato a morte della Resistenza e una bella lettera di un condannato a morte della Repubblica Sociale, uniti dallo stesso amore per l’Italia.

Non ci vorrebbe molto. Dunque è impossibile.

Mario Bernardi Guardi

(Articolo pubblicato su Libero, 24/04/2015)

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4 comments

Giancarlo 25 Aprile 2015 - 5:07

Articolo di tipico stampo neo-destro, denso di moralicchia a buon mercato, teso a definire una notte in cui tutte le vacche sono grigie,….Non sono democratico, mi spiace ,ONORE AI COMBATTENTI DELLA RSI!

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Giancarlo 25 Aprile 2015 - 5:08

Dimenticavo….non sono “perbene” come tanti della generazione anni 70…

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roberto maggi 25 Aprile 2015 - 6:22

Perfettamente d’accordo con Giancarlo, l’articolo rispecchia in toto un certo tipo di mentalita’ italica….sto con questi perche hanno vinto,ma anche un po con gli altri (non se sa mai).propio l’esatto opposto di quei tanti giovani della RSI a cui stamane insieme a tanti altri camerati ho reso onore al campo della Memoria……dimenticavo non sono “perbene,” e ne vado fiero!!!!!!

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Gabriele 26 Aprile 2015 - 12:59

Dalla serie “volemose bene”.

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