Roma, 25 apr – Piuttosto che festeggiare disfatte nazionali senza precedenti, il 25 aprile potrebbe essere utilizzato in modo costruttivo: ad esempio per celebrare la nascita di una delle più grandi menti italiane e mondiali della storia contemporanea, come Guglielmo Marconi. In questa data, nel 1874, veniva infatti alla luce l’iconico inventore.
Gugliemo Marconi, una vita all’insegna della creazione
Guglielmo Marconi non è semplicemente un inventore, a dirla tutta. Parliamo di un curioso fervente, costante, sempre alla ricerca di novità. Del resto, il giovane Marconi iniziò a fare esperimenti da autodidatta già da ragaszo, a vent’anni. Proveniente da una famiglia agiata, Guglielmo sfruttò la sua condizione per impegnarsi nella ricerca e nella conoscenza delle dinamiche temporali. Non è un caso che uno dei suoi primi tentativi riguardò un segnalatore di temporali, sviluppato facendosi aiutare dal maggiordomo di famiglia.
L’invenzione della radio
L’apporto più grande di Marconi è, come è noto, l’invenzione della radio. La quale convenzionalmente viene fatta risalire al novembre del 1901, quando il giovane Guglielmo riuscì ad effettuare la prima trasmissione radiofonica transoceanica, installando prima un grande trasmettitore in Cornovaglia, a Poidhu, poi imbarcandosi per Saint John’s, sull’isola di Terranova, per occuparsi dell’altra antenna ricevente. Il 12 dicembre 1901 si fa la storia: avviene la comunicazione tra i due luoghi, distanti tra loro oltre 3mila chilometri.
Il fascismo mai accettato dagli “storici”
Marconi aderì convintamente al fascismo. Magari con una ostentazione un filo meno aggressiva di quella di Luigi Pirandello, ma lo fece: e questo è argomento non felice per chiunque ricordi la sua figura. Basti pensare alle vergognose polemiche che qualche anno fa furono scatenate dal comune di Cardiff, in Galles (tra i numerosi posti in cui Marconi effettuò i suoi esperimenti), per fermare la costruzione del monumento in suo onore. La sua famosa frase: “Rivendico l’onore di essere stato in radiotelegrafia il primo fascista, il primo a riconoscere l’utilità di riunire in fascio i raggi elettrici, come Mussolini ha riconosciuto per primo in campo politico la necessità di riunire in fascio le energie sane del Paese per la maggiore grandezza d’Italia”. Deve essere un pugno nello stomaco. Buona nascita di Marconi a tutti.
Stelio Fergola