Roma, 9 apr – Il Ramadan fa chiudere scuole e università ma i cattolici preferiscono andare dietro agli spot brutti. Alla luce delle proteste contro lo spot di Amica Chips, viene fuori e naturale un’altra riflessione: ma il mondo cattolico non potrebbe alzare la voce contro il fenomeno più grave che si sta mostrando negli ultimi mesi?
Il Ramadan nelle scuole è una questione ben più seria
Questo articolo è “gemello” del precedente, viene pubblicato lo stesso giorno e non è una casualità. Mettiamola così: è giusto o quanto meno comprensibile prendersela con lo spot di Amica Chips, ma è anche più facile. Sicuramente più facile che prendersela contro un fenomeno di possibile colonizzazione profondamente ostile alla cultura cristiana, come quello di fermare i luoghi di apprendimento in occasione della chiusura del Ramadan, domani 10 aprile. Non tutti, per fortuna, ma qualcuno. Lo ha comunicato una scuola a Pioltello (Milano) diverse settimane fa, imitata dall’Università per stranieri di Siena guidata da quel “simpaticone” di Tomaso Montanari, e ora anche il Politecnico di Milano ci sta pensando. Situazioni enormemente circostritte, come è ovvio che sia agli inizi di un processo sociale e culturale. Che però non è da escludere per niente, viste le orde di immigrati di religione musulmana che da anni arrivano in casa nostra. E il fatto che ora molti altri atenei stiano chiedendo di “imitare” i brillantissimi iniziatori di questa splendida idea.
Cattolici di cartone
Ribadiamolo: è molto più semplice prendersela con uno spot, per quanto brutto e plausibilmente offensivo. Più complicato è scendere in campo con forza contro il diktat immigrazionista che produce un inevitabile declino della già fatiscente cultura cattolica. Perché iniziare a omaggiare addirittura il Ramadan chiedendo una sospensione pur limitata di lezioni e attività questo rappresenta. Uno scenario non lontano da quelli immaginati a livello fantapolitico – ma nemmeno tanto – da Michel Houellebecq nel suo celebre Sottomissione. Uno scenario che sarà sempre più concreto finché i cattolici occidentali non smetteranno di essere di una sola materia: il cartone. Perché di sostanza dura e inflessibile non ce n’è mezza. Meglio le battaglie più comode, da divano insomma.
Stelio Fergola