Roma, 13 mag – Gli incidenti d’auto, purtroppo, capitano. È il “fattore umano”. Se però a sbattere è una macchina guidata da un’altra macchina, cioè da un computer, le cose si complicano (dato che ad andare a sbattere siamo bravi anche da soli).
È il caso delle Google Car. Come noto, il colosso di Mountain View ha da tempo in sperimentazione un programma di guida automatizzata. Sarebbero già stati percorsi oltre un milione di miglia e sarebbero ben 48 le auto che ora stanno scorrazzando in autonomia in California dal settembre scorso.
Il progetto di Google è nato nel 2009 ed è di lungo periodo visto che le prime vetture dovrebbero arrivare solo nel 2020.
Ora, però, arriva la notizia che complica tutto: le Google Car sono rimaste coinvolte in 11 incidenti. Google ha fatto sapere che in nessun caso la responsabilità è da attribuire alle auto a guida autonoma, anche se non ha reso disponibile alcun verbale dei sinistri suscitando critiche e accuse di scarsa trasparenza (secondo la normativa statunitense i dati sugli incidenti fanno parte delle informazioni confidenziali).
Mountain View si è limitata a spiegare che gli incidenti sono stati di lieve entità con danni di scarsa rilevanza e senza feriti.
Sembra che le auto senza guidatore siano state tamponate sette volte, soprattutto ai semafori, ma anche in autostrada. In altre occasioni, invece, avrebbero subito strisciate alla fiancata e sarebbero state urtate da veicoli non fermatisi allo stop. Di nuovo il fattore umano, quindi. Quello degli altri.
Giuliano Lebelli