Roma, 14 mar – La partita casalinga del Rangers Football Club, noto semplicemente come Rangers o Glasgow Rangers, contro la squadra turca del Fenerbahçe valida per gli ottavi di finale di Europa League è stata battezzata da una serie di striscioni che hanno suscitato indignazioni e scalpore, dalla Scozia alla Uefa.
Striscioni anti-woke da parte degli ultras del Rangers
Sugli spalti occupati dal gruppo ultras degli Union Bears, sono apparsi tre striscioni: “Tenete fuori le ideologie straniere e woke“, mentre un terzo aggiunge: “Difendi l’Europa“. Tre frasi che hanno fatto velocemente il giro del web e dei social suscitando l’indignazione di commentatori e tifosi. In genere la UEFA non vede di buon occhio i messaggi politici nelle partite delle proprie competizioni per club, ma ancora non è chiaro se seguiranno azioni su uno striscione in cui il messaggio è forte ma tendenzialmente “vago”: ciò che non è chiaro infatti è se il messaggio fosse rivolto ad una squadra “troppo” multietnica, oppure un monito su quella che sembra l’imminente cessione ad un miliardario americano, oppure una risposta agli storici rivali del Celtics che il mese scorso avevano esposto uno striscione di supporto alla causa palestinese. In ogni caso non si può non sottoscrivere il messaggio: istintivamente, a pelle, diremo che hanno ragione loro.
La sensibilità ultras
Non è la prima volta che il mondo ultras dimostra di avere una sensibilità particolare che non ha bisogno di troppi tecnicismi per leggere la realtà: dai primi striscioni che denunciavano la deriva autoritaria del calcio come “assaggio” della deriva autoritaria della società; fino ad arrivare all’identificazione di “europeo” come qualcosa che è contro le ideologie imposte “da fuori“, quelle che vogliono trasformare stadi e strade in luoghi di rieducazione alla morale progressista. Se c’è una cosa che abbiamo imparato negli ultimi anni è che bisogna sempre ascoltare cosa dicono gli stadi: ne sanno una più del diavolo.
Sergio Filacchioni