Roma, 4 nov – Il milite ignoto è una figura presa d’assalto. Per carità, in modo latente, perché farlo in modo esplicito significherebbe mostrarsi nella propria mediocrità.
Milite ignoto, figura eroica semplice, depressa dal pensiero unico
Il concetto di milite ignoto è troppo elevato perfino per chi tenta invano di deturparlo. Puntando sulla solita retorica della “inutile strage” della Grande Guerra, sulle condanne per diserzione, in generale infangando un esercito di 5 milioni e 200mila combattenti che diedero l’anima, per questa Nazione. Facendo passare tutti quei soldati per vigliacchi, costretti, schiavizzati dal cattivo governante alla guerra miserabile. Qualsiasi studioso di storia militare smentisce un’impostazione tanto cretina, ricordando che, banalmente, i fucili in mano ai soldati siano infinitamente di più di quelli posseduti dai comandanti e dai generali. Ma non serve: sulla base di un migliaio di condanne di per diserzione si è gettato fango addosso a milioni di soldati italiani che hanno difeso la Patria e l’hanno completata. Si è gettato fango anche su quelle 650mila vittime, di cui il milite ignoto rappresenta il simbolo più fulgido.
Una figura intoccabile
Ci provano, nel mainstream. Provano a distruggere chi è scomparso senza poter essere ricordato per nome e per cognome. Ci provano perché darebbe troppo fastidio alla loro narrazione infame riconoscere quanta gente si è sacrificata con spirito di servizio e di volontà per la Patria. Sarebbe uno sgambetto al loro processo di diffamazione costante del popolo italiano, lo stesso che deve essere sempre convinto di non valere niente e di essere bastardo nell’animo. Perché solo se ti senti mediocre dentro, se accogli le accuse che ti vengono mosse, solo se sei convinto di essere geneticamente inferiore (perché a questo si arriva, tra attacchi al Risorgimento e la Grande Guerra, espressi peraltro senza mai paragonare a ciò che è avvenuto in altre Nazioni) allora accetti maggiormente la schiavitù e il disonore. Solo se pensi di non valere nulla sei più facile da dominare. Il milite ignoto ci ricorda ogni giorno che possiamo essere liberi. Che possiamo esserlo nella nostra umiltà di semplici italiani. E questo, alla cultura mainstream, proprio non va giù.
Stelio Fergola
1 commento
non sono d’accordo,pur essendo di destra e sanguinando bile ogni volta che sento qualcuno disprezzare il mio paese.
il milite ignoto è un simbolo,ma NON fatene un simbolo su cui costruire una retorica belligerante:
sono passati quei tempi…
i tempi che con la retorica e il patriottismo feccia subumana con il cuore nel portafogli mandava poveri cristi ad accopparsi per loro,mentre oggi trovano più comodo comprarsi i politici invece di combatterne gli eserciti.
quindi oggi che i tempi sono cambiati e gli uomini si stanno svegliando,
quel soldato sconosciuto E’ un simbolo:
forse più di quanto sia mai stato,
ma è un simbolo dell’ingratitudine di questo paese*
verso i tantissimi..
troppi soldati e uomini comuni,che per tutta la sua storia lo hanno creato,costruito,abbellito e reso grande…
e come tutti gli uomini utili vengono incensati SOLO da morti,
quando hanno dato tutto quello che potevano dare e non si deve restituirgli niente,come tutti gli eroi e gli uomini utili della storia.