Roma, 11 dic – Domenica, dallo schermo della tv, Fabio Fazio ci ha annunciato, in coda al TG1, un parterre di belli e buoni, tutti ospiti di “Che tempo che fa”: Federico Cafiero De Raho, Procuratore nazionale Antimafia ed Antiterrorismo, il cinquantenne Jovanotti e, dulcis in fundo, Gino Strada. Il medico di Emergency non perde mai occasione per fare propaganda mascherandola da appelli all’ “umanità” appena – spesso – gli si para una telecamera davanti. E nel salotto buono di Fazio, stavolta, si è buttato a capofitto contro il “Decreto sicurezza” che, a parere suo, con la sicurezza non ha niente a che fare: “La mia sicurezza non dipende da quanti immigrati ci sono, da quanti irregolari e quanti regolari”, tuona il fondatore della ONG italiana.
Forse, anche se non sono destinazioni esotiche come quelle che usa frequentare, sarebbe il caso di invitarlo in una qualsiasi delle periferie multietniche dei maggiori centri italiani per fargli sentire un po’ di “insicurezza”. Poi continua: “Se nella società odierna c’è qualcuno che pensa di essere superiore, ad esempio dicendo ‘America First’ o ‘Prima gli italiani’, chiunque sia, vuol dire introdurre un elemento di guerra, di disprezzo, di odio che è poi quello che vediamo regolarmente in questo paese”. Perché ovviamente, secondo Strada, dare la “precedenza” a chi in una nazione è nato e chi vi vede la propria Patria è, tout court, razzismo. Ed è per lui altrettanto semplice buttare nel calderone Trump e le istanze sovraniste europee. Eppure l’organizzazione fondata da Strada è si, a vocazione “umanitaria”, ma spesso è stata accusata di poca obiettività nel proprio operato proprio per il comportamento troppo “politico” in alcuni dei luoghi in cui l’ente ha aperto delle cliniche (emblematico è il caso del Sudan): le critiche hanno avuto come portavoce, ad esempio, Massimo Barra, all’epoca presidente della Commissione Permanente della federazione internazionale delle società di Croce Rossa.
E dato che nella vita di un radical chic non passa un giorno senza gridare all’avvento di un nuovo fascismo, nel salotto buono e bello di Fazio, Gino Strada ha dichiarato altresì: “Io non voglio un mondo in cui ritornino di nuovo queste logiche di superiorità, di razzismo, questa nuova forma di fascismo”. Tutta questa trafila di improperi e giudizi al vetriolo, ricordiamo, Strada l’ha espressa in una trasmissione del servizio pubblico parlando dei provvedimenti di un governo che, che gli piaccia o meno, è stato legittimamente eletto. E’ una vecchia usanza della sinistra forcaiola quella di servirsi delle reti Rai per fare apostolato: siamo solo passati dalle poltrone di Santoro a quelle più à la page e zuccherose di Fabio Fazio.
Ilaria Paoletti
3 comments
Posso dire una cosa? Io che Marcello Foa sia stato nominato Presidente della Rai non me ne sono accorto…..lasciamo pure stare quel crogiolo di melassa radicalchic che è’ Che Tempo che fa, ma una trasmissione che parli di cosa e’ successo veramente in Siria, che approfondisca cosa c’è dietro l’immigrazione di massa, le Ong, il ruolo della Nato oggi ecc. la si vuol fare? Esistono giornalisti non allineati al politicamente corretto mondialista? Io penso di si…..e allora facciamoli lavorare…..anche in Rai…..
tutto assolutamente condivisibile! Grande llaria!
La rai continua a pagare comunistoidi senza dignità e vergogna, ignobili sinistri anti italiani, inguardabili e irricevibili………ogni volta che fazietto appare , vomito e colite sono all’ordine del giorno, se aggiungiamo il comunista vigliacco in effige la tv diviene nauseabonda.