Roma, 9 dic – Se il dibattito democratico e il livellamento delle coscienze ci ha insegnato – ahinoi – qualcosa è che tutti hanno la possibilità di rivestire qualsivoglia ruolo ed essere esperti di qualsivoglia materia. A Roma all’ombra di Palazzo Valentini il prefetto Capitale, Franco Gabrielli e James Pallotta, presidente giallorosso, si sono messi i guantoni sfidandosi a colpi di botta e risposta.
La stoccata iniziale è del padrone di casa Gabrielli: “Sono facilmente reperibile a qualsiasi numero sia di giorno che di notte e quindi forse c’è qualche difetto di comunicazione. Non mi nego a nessuno e come dico, un po’ scherzando, ricevo cani e porci, ma a me non piace che si comunichino impegni con riferimento ad altri non fissati, è come se io dicessi che adesso mi devo vedere con Obama. La buona educazione, istituzionale e non, presuppone che io chieda a qualcuno di incontrarlo e poi se quel qualcuno mi dice di sì posso comunicarlo: io non dico mai che incontrerò qualcuno se non l’ho nemmeno sentito”, ha proferito il Re Sole in versione romana che veglia sui propri “possedimenti” dal tramonto all’alba e dall’alba al tramonto. Per contro l’americano a Roma non ha gradito: “Ho appena letto le frasi di Gabrielli. E io sarei il cane o il porco? Perché se fossi il cane dovrei abbaiare, se fossi il porco grugnirei”.
Per rintuzzare all’attacco il Prefetto capitolino usa la via del “misunderstanding”: “Spiace constatare che il presidente Pallotta, evidentemente non conoscitore della lingua, sia stato indotto in errore dai suoi uomini, perché quel che ho detto, in italiano, si chiama iperbole“.
Tra iperbole, ossimori, ridondanze e figure onomatopeiche il periodo di crisi dei giallorossi è stato chiuso in un cassetto, nel quale rischia di sprofondare anche Rudi Garcia se questa sera non farà un sol boccone dei modesti bielorussi del BATE Borisov. Intanto gli ultrà romanisti si sono dati appuntamento a Trigoria per la medesima partita, ma in salsa Youth League, disertando la Curva Sud e i suoi separé. Separé che servirebbero a Gabrielli e Pallotta, perché il Daspo è dietro l’angolo.
Lorenzo Cafarchio
2 comments
Spiace constatare che Gabrielli non è conoscitore della lingua.
Cani e porci non è affatto, in italiano, una iperbole, ma è una metafora.
A Gabrie’, torna a’ scola !!!
Me piace Ricca’!