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Fumo, pioggia, botte: se prendi la metro a Roma può succedere di tutto

by Roberto Derta
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metro a RomaRoma, 21 ott – Prendere la metropolitana a Roma, ormai, è come salire sulla diligenza nel Selvaggio West: può accaderti di tutto. Ieri si è diffuso il panico a Termini, quando alcuni passeggeri hanno raccontato che c’era del fumo nel tunnel di collegamento tra le linee A e B. La stazione era affollata come sempre nelle prime ore della mattina e tra le persone è salita una certa tensione: urla, paura e fuggi-fuggi. Secondo quanto si è appreso, sarebbe stato un convoglio in transito a far alzare le polveri che hanno fatto scattare il sistema di areazione. La situazione è poi tornata alla normalità. Si fa per dire, perché sempre nella giornata di ieri, su un convoglio della metro B che era in arrivo alla banchina della stazione Piramide, in direzione Laurentina, l’anta di una porta si è staccata. Due viaggiatori hanno riportato contusioni a causa della concitazione del momento, un terzo è in stato di shock.

Nel luglio 2015, del resto, sempre sulla linea B, un convoglio viaggiò da Termini a Castro Pretorio con una porta aperta. Il pericoloso viaggio in metro fu ripreso dagli stessi passeggeri infuriati. Lo scorso agosto, invece, hanno fatto il giro del web le immagini di un vagone (di nuovo nella sfortunatissima linea B) al cui interno pioveva copiosamente. A ottobre 2015 era stata stavolta la linea A a far registrare un incidente tra le stazione di Anagnina e Arco di Travertino: un treno, uscito dal deposito nei pressi della stazione Anagnina per entrare in servizio, era deragliato leggermente e aveva urtato un muretto. I passeggeri a bordo dei due treni rimasti bloccati in galleria erano stati evacuati e avevano dovuto a percorrere 200 metri in galleria. Il video era stato pubblicato sul web.

Tutto questo quando non incontri due squilibrati che ti riducono in fin di vita perché hai detto loro di non fumare nel convoglio (è accaduto poche settimane fa: la metro in quanto tale non c’entra nulla, ovviamente, ma rende l’idea del quadro generale dell’atmosfera in città). O quando non incappi nei misteriosi rallentamenti alla circolazione che funestano la metropolitana d’estate. L’ultima volta parlarono di uno “sciopero bianco” dei macchinisti, ovvero di un volontario sabotaggio del lavoro. Possibile, anche se l’accanimento contro i lavoratori, i questi casi, nasconde sempre la volontà di privatizzare laddove, invece, bisognerebbe semplicemente risanare. Ce la farà la Raggi? Certo, i disservizi di questi giorni non sono imputabili a lei. Ma se non inizia a governare questa città, nulla sarà mai imputabile a lei, tranne il fatto di essere la persona sbagliata nel posto sbagliato, con una spocchia sbagliatissima.

Roberto Derta

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