Palermo, 23 mag – Roberto Fico, presidente della Camera, cioè terza carica dello Stato, è stato ripreso con le mani in tasca mentre c’è l’Inno di Mameli. Alla cerimonia per l’arrivo a Palermo della nave della legalità, per commemorare la strage di Capaci, Fico non ha fatto nemmeno un plissè mentre partivano le note dell’inno nazionale.
Così come si è dimostrato totalmente indifferente di fronte all’esecuzione di tutta la marcia. Si è guardato attorno con l’aria di chi è lì per sbaglio. Insieme al presidente della Camera erano presenti le altre autorità che ricorderanno oggi Giovanni Falcone, la moglie e gli agenti di scorta morti il 23 maggio 1992. Accanto a Fico c’erano ufficiali della Marina sull’attenti, e il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che in segno di rispetto e appartenenza si è portato la mano al cuore.
Ecco il video in cui si vede l’atteggiamento quasi scocciato e assolutamente distante di Roberto Fico di fronte all’Inno di Mameli.
https://www.youtube.com/watch?v=FQQA3IOlOMY
Anna Pedri
Fico con le mani in tasca non canta l’Inno di Mameli (Video)
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6 comments
I rappresentanti del popolo italiano dovrebbero avere l’obbligo di cantare l’inno.Ma il fighetto dove crede di stare? Sicuramente quando si tratta di mangiarsi lo stipendio che gli diamo, non ci pensa su 2 volte.Che schifo
L’inno come la bandiera va sempre ONORATA, non bisogna essere per forza un militare per avere comunque un atteggiamento decoroso…
[…] 24 mag – L’immagine di Roberto Fico, neopresidente della Camera, che alla vigilia del 24 maggio non canta l’inno nazionale e, in più, lo ascolta con le mani in tasca, è senz’altro un segno dei tempi. Tempi di fango […]
Le ha palesemente in tasca, non dietro la schiena. Ognuno fa ciò che vuole, purché si rispettino i principi altrui; in questo caso o assumi un atteggiamento interessato o, non ti metti in prima fila con quella postura indifferente, allora vai dietro dove sei meno visivo, se non puoi mancare all’evento…
La vedo semplice, a mio modesto parere.
[…] Camera Roberto Fico dal palco di Palermo, dove si ricordava il sacrificio del giudice Falcone, ha ascoltato (e non cantato) l’Inno nazionale infastidito e con le mani intasca. Dunque cafoneria e zero rispetto per il Tricolore. Passando al fronte della Lega e ricordando che […]
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