Daytona (Florida), 5 dic – Se la stagione della Ferrari, chiusa senza nemmeno una vittoria, è sicuramente da dimenticare (come d’altronde tutte quelle dal 2007 ad oggi), meglio non va per l’immagine del cavallo rampante. Il marchio resta sempre forte e d’impatto, ma quello che è successo ieri è destinato ad intaccare la credibilità della casa di Maranello.
Siamo a Daytona, sul celebre circuito americano, in una terra dove la Formula1 sta da tempo cercando di radicarsi al meglio per espandere la popolarità delle monoposto. Si sta celebrando il Ferrari Day, giornata dedicata alle rosse emiliane e durante la quale Vettel e Raikkonen hanno dato spettacolo davanti a migliaia di spettatori. Più che i motori che furono di Lauda e Schumacher, però, a far parlare di sé è la cantante (se così si può definire) lirica straniera scelta per l’esecuzione dell’inno di Mameli. A parte la pessima pronuncia, infatti, spicca l’inadeguatezza: tratti di scena muta, macedonie di parole, intere frasi del Canto degli Italiani storpiate neanche la ragazza fosse una studentessa alle prese con un esame di lingua preparato male. Una pessima figura per Marchionne – sul posto per l’occasione – e gli altri dirigenti della casa fondata da Enzo Ferrari, a secco del titolo mondiale da nove stagioni ed evidentemente a corto di capacità anche solo per organizzare un evento promozionale.
Nicola Mattei
3 comments
Ma poverina, cosa pretendete, una cinese a Daytona, anzi, e inoltre la pronuncia non era nemmeno così male!
Ero presente… pensavo lo stessero traducendo in cingalese. …
Maxime, sicuramente di presenza c’era un audio pessimo, hai provato ad ascoltarlo qui?
Se sì, devi avere dei problemi di comprensione.
Forse non te ne sei accorto, ma sono tanti gli italiani che non conoscono perfettamente la lingua italiana (perché è una lingua difficile anche per i nativi), figurati se possiamo pretenderlo da una cinese a Daytona.
Secondo me inoltre aveva un accento migliore di tantissimi italiani che hanno un’inflessione dialettale che sembra più dialetto che italiano.
Sono il primo a criticare se è il caso, ma questo non mi sembra proprio il caso.