Roma, 25 feb – Esprimi le tue “emozioni”, così l’indagine di mercato può funzionare meglio. È questo, in sostanza, il senso dell’ultima innovazione di Facebook: il multitasto “Reactions”, collocato nello stesso posto del classico “mi piace”, ma con il quale è possibile esprimere emozioni più articolate del mero gradimento. C’è “love”, “ahah”, “wow”, “sigh” e “grrr”. “Yay”, la faccina che esprimeva un divertito imbarazzo e diventava rossa, inizialmente inserita, non ha passato il test degli utenti. In sostanza, da adesso potete dire se un post, uno status, una condivisione vi piacciono, ma anche se vi divertono, se vi stupiscono, se vi rendono tristi o arrabbiati.
Niente da fare, invece, per il tanto reclamato tasto “dislike”, ovvero “non mi piace”: Facebook preferisce non creare conflittualità, e infatti le faccine che ora è possibile cliccare esprimono tutte empatia, non ce n’è una che possa esprimere disapprovazione. L’idea di creare flame continui va contro la politica del gruppo, anche se, visto il carico d’odio che i social riescono normalmente a creare, forse si tratta di una precauzione inutile: Facebook già ora è molto lontano dall’essere il posto virtuale in cui tutti si vogliono bene. “Abbiamo condotto molte analisi per capire quali fossero le reazioni universali più diffuse, quelle da includere nello strumento – dice la product manager Sammi Krug da Menlo Park – ci lavoriamo ormai da un anno”.
E non è difficile capire perché: Facebook è, da sempre, un gigantesco esempio di auto-schedatura che è il paradiso degli addetti al marketing. Le tendenze del momento, un tempo registrate attraverso complicati sondaggi o col mero “fiuto” degli esperti, ora vengono monitorate in tempo reale, su un campione di 1,6 miliardi di persone. Una cosa mai vista. Zuckerberg, dal canto suo, è sempre molto furbo nel dare alla sua impresa il tono umanitario, progressista e “visionario” già utilizzato, con maggiore carisma, da Steve Jobs. Ma anche le campagne solidali lanciate da Facebook, ormai lo sappiamo (ricordate la foto profilo arcobaleno?), vengono usate dagli esperti di marketing per studiare le masse consumatrici. Grazie a “Reactions”, ora i gusti degli utenti potranno essere monitorati con maggiore precisione. In modo da fare, grazie alle vostre emozioni, tanti, tanti, tanti soldi.
Giorgio Nigra
2 comments
Avete scoperto l’acqua calda. Google fa la stessa cosa da eoni e mo’ ve state a fa’ le pugnette co’ facebook che ve usa pe’ er data mining da vendere alle agenzie di marketing. Grazie ar cazzo che ve infila ‘ste robette qua per le indagini de mercato, avete ‘na stracazzo de idea de quanto viene a costà il mantenimento dei server pe’ favve di’ ee stronzate vostre senza farve sborsà ‘na sega? Mica vengono dalla montagna der sapone come voi. Ve vojo ricordà che lo state a usà aggratis, e soprattutto che lo state a usà. Al paese mio ve chiamano paraculo.
Ai tempi dell’ uscita di facebook guardai la cosa con dubbia e sospetta moralità (semplice opinione personale dei tempi ) e ovvia azione di futuro controllo , tra tutti quelli che conosco sono rimasto l’unico a non essere iscritto e la cosa non mi dispiace