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Eva Henger, la Salis in galera e lo show di Cruciani a Lodi: La Zanzara irride ancora l’antifascismo

by Patrizio Podestà
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Cruciani

Roma, 6 mar – Che La Zanzara di Giuseppe Cruciani sia un programma sopra le righe e irriverente è cosa nota. Ma è negli ultimi giorni che lo show diretto dal giornalista ex radicale ha dato il meglio di sé.

Eva Henger contro tutti

Nella puntata del 20 febbraio, la trasmissione ha ospitato la ex pornostar Eva Henger, ex moglie del fu produttore pornografico Riccardo Schicchi. Subito un colpo di scena, quando alla domanda di Cruciani riguardante Ilaria Salis, l’attrice ungherese incalza: “Doveva rimanere a marcire in galera. Non mi piacciono i naziskin ma la loro manifestazione è stata assaltata e un padre di famiglia è stato pestato selvaggiamente” – l’arringa dell’attrice si riferisce chiaramente alla manifestazione per il Giorno dell’Onore del 2023, in cui militanti antifascisti legati all’Hammerbande (parrebbe, in presenza della Salis) aggredirono un uomo inerme massacrandolo di botte con manganelli e spray al peperoncino, adducendo come motivazione il fatto che fosse un “nazista”.

Ci sono i frame di tutta l’aggressione, in Italia non li avete mostrati” continua la Henger, “se la Salis ha fatto ciò che ha fatto, deve andare in galera. Stava per essere condannata ma l’hanno salvata facendola candidare al parlamento europeo”. E poi: “Orbán mi piace, ha messo in ordine il mio paese e troncato la delinquenza”, per la gioia dell’ammutolito Parenzo, co-conduttore della trasmissione.

Cruciani contro il bollino antifascista

A da venì il Ciuffone”, il leitmotiv ripetuto da Cruciani. Un chiaro riferimento all’avvento di Donald Trump, e al supposto abbattimento di ogni barriera politicamente corretta per la libertà di espressione. Mantra espresso numerose volte, gli scorsi giorni, dal conduttore radiofonico: dagli studi di Viale Sarca, infatti, ci ha tenuto a raccontare della sua ultima esperienza, con il suo solito impeto. “Il sindaco di sinistra di Lodi ha deliberato il permesso antifascista per accedere alle sale pubbliche” – lo stesso implementato recentemente anche nella vicina Piacenza, sempre a giunta PD – “voglio dire molto chiaramente al sindaco di Lodi, io non firmerò mai un beneamato cazzo”.

“Se mi mettete davanti un foglio in cui devo dichiararmi antifascista, vegano o non so cos’altro, io non firmo niente”. Un atto sicuramente controcorrente, con Cruciani che poi scade nel solito argomento retorico del “fascismo degli antifascisti”. Un passo avanti però, dai.

Lo spettacolo

Venerdì si è dunque svolto infine lo spettacolo di Cruciani. La polemica sulla dichiarazione di antifascismo non si è placata, e dunque si è optato per la Sala dei Sala dei Comuni, di proprietà della Provincia di Lodinon soggetta a dichiarazioni di alcuna sorta. Una sala stracolma, per la presentazione di Via Crux, l’ultimo libro del giornalista romano. Gli ospiti si sono tutti espressi contro la dichiarazione, con Andrea Ruggeri – ex senatore di Forza Italia – che ha strappato simbolicamente il foglio della dichiarazione. Cruciani dopo invettive contro la giunta, ha fatto il boom di vendite. “Per stimolare il confronto libero, è necessario essere tutti politicamente scorretti”.

Insomma, La Zanzara con tutte le sue contraddizioni e storture ideologiche, si riconferma un fiume in piena e una spina nel fianco per antifascisti e perbenisti vari. Ma d’altronde, sarebbe pretestuoso pretendere coerenza ideologica o politica da una trasmissione di intrattenimento basata su volgarità e bagarre. Una cosa è certa: le professioni di fede dell’antifascismo sono sempre meno digerite, da una sempre più ampia fetta degli italiani.

Patrizio Podestà

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