Roma, 15 lug – Euro 24 è finito, la Spagna ha vinto ma la protagonista del web è l’Inghilterra. Suo malgrado, sia chiaro, perché non è una protagonismo esattamente “onorevole”. I cosiddetti “leoni” comincian a pagare lo scotto storico di una tradizione di presunto talento non corroborata da nessun dato reale, a questo punto, se non un titolo mondiale nell’ormai vetusto 1966 che peraltro ha sempre fatto discutere. Non vengono escluse dalla partita, ovviamente, le pagine scozzesi, le quali già nel 2021 si erano scatenate per “gufare” gli odiati vicini in occasione della finale con l’Italia.
Euro 24, Inghilterra bersagliata dai meme
Uno dei più divertenti, ai quali non casualmente abbiamo dedicato l’immagine di copertina, è quello basato su fotogrammi dei Simpson. Uno dei due dialoganti viene etichettato con la bandiera dell’Inghilterra mentre l’altro, il popolarissimo Omer, con quella della Grecia, vincintrice del titolo europeo del 2004. L’Inghilterra chiede alla Grecia, con sguardo (da immagine usata) quasi innervosito: “Tu hai vinto gli europei?”, e la Grecia risponde: “Certo…tu no?”
Pastorizia Football Club, sempre molto vivace in quanto a ironia, ci delizia dapprima con un’immagine un po’ troppo “milanista” e che in quanto tale potrebbe non piacere a tutti:
Poi con un’altra che difficilmente non farà ridere qualcuno, a meno di non essere un oscuro filo-inglese calcistico (e per carità, non mancano neanche quelli). In buona sostanza, c’è una mappa con tutti i Paesi europei che hanno conquistato il titolo. L’Inghilterra, al posto del numero rappresentante le vittorie, non presenta un semplice zero, ma una ben più deridente banana.
Certo, anche gli inglesi sono cocciuti…
Euro 24 si conclude, quindi, con una pioggia di sfottò virtuali all’Inghilterra. Diciamo che gli inglesi, o comunque alcuni di loro, non si “aiutano”, scaramenticamente parlando. Dopo la pioggia di “It’s coming home” del 2021, espressa in dichiarazioni, post social e tatuaggi, rapidamente tramutatasi nel ben meno piacevole – per gli inglesi – “It’s coming Rome”, dopo la vittoria italiana, anche in questa occasione, sebbene non con la stessa intensità, qualcuno ha decisamente perso la bussola. E qualche tatuaggio non proprio beneaugurante è stato riproposto. Non poteva non approfittarne l’universo scozzese, già in tripudio dopo la finale di Wembley e altrettanto vivace in occasione di quella di Berlino. La pagina Scottish Football Away Days non si lascia sfuggire l’occasione di prendere in giro un tifoso inglese che aveva rinvigorito la tradizione di tattuaggi su vittorie mai avvenute.
Una storia fatta tante parole e pochi fatti
I fatti, poi, parlano abbastanza chiaro. E c’è qualcuno che li ha riepilogati. Se contiamo tutta la storia del calcio, praticamente tutte le grandi disintegrano la presunta “tradizione” inglese. La quale si vanta di aver inventato lo sport in questione (argomento comunque dibattuto) ma poi non è mai riuscita a insegnarlo. Anche limitandoci a tutto ciò che è venuto dopo il 1966 (quindi facendo “un favore” ai cosiddetti leoni), e limitandoci alle sole rivali (?) continentali, la Germania ha vinto 3 Mondiali (e giocato altre 3 finali) e 3 Europei (più altre 3 finali), l’’Italia ha vinto 2 Mondiali (e 2 finali) e 2 Europei (anche qui, altre 2 finali), la Francia ha vinto 2 Mondiali (e 2 Finali) e 2 Europei (più una finale), mentre la Spagna, vera mattatrice degli ultimi decenni, ha vinto un Mondiale più 3 europei. Anche tra le scuole calcistiche minori c’è chi ha fatto meglio dell’Inghilterra, addirittura tra chi come scuola di livello non è percepita affatto: nel primo caso figura l’Olanda, che ha vinto un Europeo e ha giocato ben tre finali mondiali, o del Portogallo, campione nekl 2016, negli altri casi di Danimarca e Grecia, vincitori nel 1992 e nel 2004.
Stelio Fergola