Parigi, 3 mar – Voci sibilline arrivano da Londra, l’Europeo di calcio che si disputerà in Francia tra il 10 giugno e il 10 luglio prossimi sarebbero a rischio attentati.
L’Europa intera e i transalpini hanno ancora negli occhi la strage del Bataclan e l’attentato di Charlie Hebdo e a tre mesi di distanza dal via di Euro 2016 la tensione sembra già salire alle stelle. Il direttore del torneo, Martin Kallen, in un’intervista al quotidiano spagnolo As ha affermato: “Se servirà per ragioni di sicurezza, potremmo far giocare le partite senza i tifosi”. La Uefa sta vagliando tutte le ipotesi, per scongiurare il pericolo terrorismo, cautelandosi fino ad arrivare a “posticipare alcune partite”, ma per contro “non ci sono ancora segni di estrema minaccia o situazioni di allarme”.
Gli stadi che ospiteranno la competizione saranno 10: lo Stade de France e il Parco dei Principi di Parigi, il Velodrome di Marsiglia, il Parc Olympique di Lione, il Pierre-Mauroy di Lilla, il Bordeaux-Atlantique di Bordeaux, il Félix Bollaert di Lens, l’Allianz Riviera di Nizza, il Geoffroy Guichard di Saint-Etienne e il Municipal di Tolosa.
In questi casi la psicosi è dietro l’angolo, così come il terrore che attanaglia le gambe, ma trasformare la manifestazione continentale per nazionali in una pecora da servire al lupo vestito da Daesh non serve a nessuno. Serve avere il polso della situazione e non farsi schiacciare dai fantasmi frutto del lato oscuro dell’Occidente, che sporadicamente ci tirano per la giacca mostrandosi l’incubo reale dello scenario libico e iracheno prima e siriano oggi.
Lorenzo Cafarchio