Roma, 17 gen – In un mese 3.111 euro: le donazioni alla piattaforma Rousseau e, quindi, all’omonima associazione di cui Davide Casaleggio è presidente, sono in forte calo. I benefattori sono dunque latitanti: secondo il monitoraggio dell’Adnkronos sull’andamento delle donazioni in un lasso di tempo che interessa il periodo dal 15 dicembre 2018 al 15 gennaio 2019, il computo complessivo dei soldi raccolti dalla piattaforma del Movimento 5 Stelle è passato da 631.040 euro a 634.151 euro. Seguendo questa tendenza, tutto l’anno del 2019 produrrebbe 37mila euro. 162 i donatori che hanno versato soldi nel mese preso ad esempio: in media hanno versato circa 19 euro a testa.
La stessa Associazione Rousseau nel bilancio 2017, ovvero l’ultimo disponibile, attesta le “contribuzioni da persone fisiche” nel loro passaggio da 360.341 euro nel 2016 a 346.073 nel 2017. Anche i contributi versati da “altri soggetti esteri” sono in forte decrescita, passando da 30.514 euro a 7.461 euro.
Non solo gli utenti o il contributo mensili di 300 euro per i parlamentari potrebbero però “sovvenzionare” Rousseau: qualora infatti “allo scioglimento del comitato dovessero restare fondi a disposizione” questi fondi “verranno devoluti all’Associazione Rousseau”.
Questo è ciò che si legge all’articolo numero venti dell’atto costitutivo del comitato del MoVimento 5 Stelle per le elezioni politiche 2018. L’organizzazione è stata fondata nel 2017, a novembre, e ha come scopo quello di finanziare la campagna elettorale del partito di Luigi Di Maio.
La “buona notizia” per i benefattori dei pentastellati, però, è che potranno mantenere l’anonimato: l’obbligo di pubblicare online i nomi di chi effettua una donazione vi è solo qualora la stessa superi i 500 euro annui. Ma è sufficiente leggere l’elenco (composto di sole iniziali dei donatori) di Rousseau per l’anno 2017, per capire che la generosità degli elettori pentastellati si attesta su piccoli importi: solo in un caso si superano i cinquemila euro.
Ilaria Paoletti