Brescia, 21 ott, L’inno di Mameli, il nostro inno nazionale, l’inno che dovrebbe risvegliare in ogni Italiano un sentimento di orgoglioso patriottismo sembrerebbe non piacere al consiglio comunale di Brescia, che boccia in maniera sonora la proposta del neoeletto consigliere Gianfranco Acri.
La proposta del consigliere di minoranza era semplice: si augurava di poter aprire i lavori dei consigli comunali bresciani con le note del l’inno nazionale, “per ricordare a tutti i consiglieri e ai cittadini che in aula ci si deve impegnare per il bene comune” e magari per ricordare a tutti i componenti del consiglio che malgrado le divisioni politiche stanno lavorando per la Nazione.
Purtroppo non è andata così, già dal giorno prima nel taglio basso della prima pagina del quotidiano locale Bresciaoggi, l’iniziativa del consigliere, veniva definita “retorica” addirittura lanciando un “SOS retorica”, usando queste testuali parole: “Per carità, nulla contro la marcetta di Mameli, che va benissimo il 2 giugno o prima della finale dei mondiali, ma che da un uso inflazionato deve temere una perdita di valore e non l’inverso”. Parole vergognose al limite del vilipendio, grondanti, quelle sì, di una retorica sciatta antinazionale completamente gratuita, che paragona l’inno di Mameli ad un jingle da utilizzare solo di tanto in tanto, per non stancare l’udito del cialtrone che ha scritto il trafiletto e da chiunque ne condivida i contenuti.
I consiglieri comunali bresciani sia di maggioranza che di opposizione hanno bocciato il provvedimento di Acri, adducendo motivazioni purtroppo molto simili a quelle apparse sul giornale locale, lo hanno fatto per il bene dell’inno dicono, meno lo si usa e più viene valorizzato, insomma, lo amano troppo per sentirlo prima del consiglio comunale. Speriamo non amino alla stessa maniera anche il tricolore, altrimenti lo rimuoverebbero dai luoghi istituzionali per sventolarlo unicamente per le partite della nazionale magari solo in caso di finale dei mondiali giusto per non inflazionarlo troppo.
Davide De Cesare
"È retorico": il consiglio comunale di Brescia boccia l'inno di Mameli
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