Roma, 3 mar – Pd, M5s, Alleanza Verdi Sinistra e metteteci chi volete nel calderone. La “solita” sinistra che litiga ma poi si compone sulle questioni dirimenti è tradizione che difficilmente morirà. Anche in questo caso, nonostante la “rottura” tra piddini e grillini che, di fatto, rende molto più facile l’esistenza del governo Meloni (quanto meno in termini di durata, perché la maggioranza parlamentare è ovviamente indiscutibile), la ricomposizione dovrà avvenire per genetica.
Effetto Elly: riavvicinamento Pd e M5s?
Se da un lato tanto trambusto ha generato all’interno del Nazareno stesso e, all’esterno, la “dichiarazione di guerra” pronunciata dal Terzo Polo, il Pd potrebbe ritrovarsi presto a braccetto con il partito che di fatto più le somiglia, ovvero il M5s. Fa molto ridere, considerando come i grillini erano entrati in Parlamento dieci anni fa dichiarandosi nemici numero uno dei dem italiani, ma ormai è anche storia archiviata (sempre bella da ricordare, in ogni caso). Da Giuseppe Conte, in ogni caso, arrivano aperture. Come riporta l’Ansa, il leader grillino vuole aprire un dialogo con quello piddino per “poterci misurare su obiettivi concreti”. Elemento giusto da cui partire? Il salario minimo. “Non possiamo più attendere”, dice Conte su Twitter, e “dobbiamo approvare quanto prima questa legge”, chiamando a sé “tutte le forze a partire dall’opposizione: la neo-segretaria del Pd Schlein ha detto che per loro è una prirorità. Benissimo!”. Aggiungendo di salutare “con favore la novità che si è verificata in casa Pd e speriamo incida davvero a fondo sulla riorganizzazione strutturale dei dem”.
E se il Movimento 5 Stelle detronizzasse il Pd?
Nel campo della sinistra non è da escludere nulla, a parte il solito zoccolo duro di elettori che vota Pd ma che – magari – potrebbe in futuro rivolgersi a una forza che ne prenda il posto. L’unica cosa che non muterà mai è la politica offerta, ammesso che si possa definire tale, dalla sinistra stessa. Il Movimento 5 Stelle è praticamente indistinguibile dal Pd e non è escluso che ne possa quasi costituire il “nuovo nome” sostitutivo. Questo in termini di immagine potrebbe rappresentare anche un certo “terremoto”, considerato che la guida dell’area politica è stata sempre in mano al Pci e ai suoi eredi, dunque sarebbe la prima volta di un cambiamento mai avvenuto.
Stelio Fergola
1 commento
Vista l’elevata presenza di malati di genere altro che in…ciuccio