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Dopo l’elezione del capo dello Stato, quali stravolgimenti parlamentari?

by Tommaso Alessandro De Filippo
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Elezione Capo dello Stato

Roma, 9 gen – La legislatura vigente ha sin dal principio abituato a stravolgimenti politici, cambi di casacca e creazione di maggioranze governative inedite. Nella storia repubblicana mai si era assistito ad una così ravvicinata serie di colpi di scena, ridefinizione delle correnti partitiche ed equilibri interni agli esecutivi.

L’elezione del Capo dello Stato e i possibili sviluppi

Pertanto, da parte di ogni analista ed osservatore non appare più esserci sorpresa dinanzi alle possibilità di assistere ad ulteriori cambiamenti interni all’agorà politica nazionale. Anche in ragione di ciò, è probabile che una nuova occasione per osservare alleanze fino ad oggi impensabili sia l’elezione del Capo dello Stato, che avrà inizio il prossimo 24 gennaio. Da parte di numerosi leader di partito è già trapelata l’intenzione di sviluppare accordi con le controparti per eleggere al Colle una figura politica ed istituzionale ritenuta di riferimento. Come accaduto durante la formazione del governo attuale, anche con la possibile elezione di Mario Draghi al Quirinale potrebbero nascere vicinanze tra partiti storicamente distanti.

Renzi nuovamente al centro della scena

L’ago della bilancia per l’elezione del Capo dello Stato appare essere nuovamente Matteo Renzi, forte di un nucleo di parlamentari utile ad entrambi gli schieramenti per provare a raggiungere la maggioranza necessaria il giorno del voto. Infatti, il senatore fiorentino ha dato prova di voler svolgere il ruolo di giostraio nel corso dell’elezione del Capo dello Stato, nel tentativo di accasarsi successivamente all’interno di una delle coalizioni principali. Occasione che non soltanto Renzi vorrà cogliere, dato che numerosi esponenti del gruppo misto saranno intenzionati a barattare il proprio voto in cambio di garanzia di un futuro politico. Infatti, con il taglio dei parlamentari saranno in diverse centinaia a non essere rieletti in nessuna delle due Camere. Ulteriore motivazione che prospetta novità una volta superata la partita del Quirinale, soprattutto se si sceglierà di proseguire sino alla scadenza naturale della legislatura.

Tommaso Alessandro De Filippo

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Sergio Pacillo 9 Gennaio 2022 - 9:16

Spero che la maggioranza che eleggerà il nuovo PdR non sia quella che attivamente o supinamente sostiene questo governo.

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