Roma, 28 ago – Francesco Borgonovo a Direzione Rivoluzione, la festa nazionale di CasaPound Italia arrivata alla quattordicesima edizione e che quest’anno si terrà dal 2 al 5 settembre a Grosseto. Un programma particolarmente ricco, tra conferenze, dibattiti, spettacoli e concerti. Francesco Borgonovo sarà sul palco della kermesse sabato 4 settembre alle 17 con un monologo in cui spiegherà tutte le sue ragioni contro il ddl Zan. Un’occasione imperdibile per ascoltare uno dei più preparati e agguerriti avversari della legge-bavaglio contro l’omotransfobia, che vorrebbe imporre l’ideologia gender con la scusa dei diritti Lgbt.
Francesco Borgonovo, vicedirettore de La Verità
Francesco Borgonovo, giornalista e saggista, è vicedirettore del quotidiano La Verità, fondato e diretto da Maurizio Belpietro. Già caporedattore di Libero, Borgonovo scrive anche su Panorama ed ha lavorato come autore televisivo per la Rai e La7. Autore prolifico, ha pubblicato, tra gli altri titoli, Tagliagole (Bompiani), L’impero dell’Islam (Bietti) e Fermate le macchine! (Sperling & Kupfer). Con Claudio Risé ha scritto Vita selvatica. Manuale di sopravvivenza alla modernità (Lindau). Con Altaforte Edizioni ha pubblicato L’era delle streghe – Cronache dalla guerra del sesso (con prefazione di Claudio Risé).
Il regime del gender, attacco frontale all’ideologia arcobaleno
Volto noto della tv, Borgonovo da mesi si scaglia contro il ddl Zan e i paladini Lgbt. Chi non ha visto almeno un suo duello in cui asfalta la Michela Murgia o l’Andrea Scanzi di turno? Audito anche in Senato come esperto della materia, il giornalista è tra i più preparati sul ddl Zan, spesso citato a vanvera e sbandierato dai vari Fedez senza conoscere il testo della proposta di legge. Sul tema (e non solo) è da poco uscito, in allegato con La Verità e Panorama, il nuovo libro Il regime del gender, con prefazione di Maurizio Belpietro. Un attacco frontale all’ideologia arcobaleno, spesso travestita da politicamente corretto. Il ddl Zan è solo la testa di ponte, ma l’obiettivo di Lgbt e sinistra fucsia è limitare sempre di più la libertà di pensiero. E colpire chi è contro l’ideologia gender.
“No all’introduzione dell’identità di genere”
A Direzione Rivoluzione, Borgonovo rinfrescherà la memoria a chi quest’estate ha smesso di pensare al ddl Zan. Ma sinistra e lobby Lgbt torneranno alla carica con la ripresa dei lavori parlamentari proprio a settembre. Ecco perché è importante ribadire tutte le ragioni per cui bisogna essere contrari a questo disegno di legge. Il pericolo principale – e Borgonovo lo ripete da mesi – è che con l’introduzione dell’identità di genere, che di fatto cancella la differenza sessuale, si genererebbe una fluidità molto problematica a livello legislativo. Un tema delicato, visto il problema della disforia di genere tra i giovanissimi. Se con il ddl Zan si fa passare l’autodeterminazione di genere, diverrebbe infatti molto più facile e senza controlli cambiare sesso. Mentre, come è noto, è molto più difficile tornare indietro – passata quella che spesso purtroppo è una moda del momento.
“Un pericolo nelle scuole”
Per non parlare dei fiumi di denaro che verrebbero impiegati in favore delle associazioni Lgbt che andrebbero a fare formazione nelle scuole e per istituire la giornata contro l’omotransfobia e il concetto di identità di genere. Un business che arricchirebbe una lobby e i suoi sostenitori ma non farebbe in alcun modo l’interesse della collettività. Anzi, Borgonovo non ha dubbi: il ddl Zan è un pericolo, soprattutto per gli studenti.
Ludovica Colli
1 commento
[…] giornalista che va in tv a contestare il ddl Zan argomentando le ragioni del suo no a una legge liberticida con la scusa della difesa dei diritti Lgbt. Una delle sue colpe (allo […]