Napoli, 19 feb – Ancora scintille tra il sindaco di Napoli Luigi De Magistris e il giornalista radical chic per eccellenza Roberto Saviano. Questa volta la pietra dello scandalo è il nuovo film ispirato a un libro dello scrittore anticamorra con l’attico a New York, ovvero “La paranza dei bambini”.
“Sono molto contento del trionfo a Berlino del suo film, ma sono molto meno entusiasta dell’incapacità di Saviano di raccontare la città di Napoli nel suo corpo, nella sua anima, nel suo cuore e nel suo pensiero” così commenta la vittoria dell’Orso d’argento per la migliore sceneggiatura del film.
“Evidentemente Saviano continua a non saper analizzare e conoscere Napoli, una città che ha bisogno di narrazioni corrette e che io difenderò sempre così come difenderò le opere d’arte” continua il primo cittadino partenopeo.
E continua: “Spiace che uno come Saviano non si sia reso conto di cosa sta accadendo in questi anni a Napoli dove le stese ci sono ancora, ma dove è di gran lunga prevalente la rinascita culturale di cui sono protagonisti anche tantissimi bambini”.
Ma nella bordata contro Saviano il sindaco mette le mani avanti e si difende già da eventuali repliche che potrebbero accusarlo di voler occultare i problemi di Napoli evitando di parlarne: “Noi non nascondiamo le stese, la camorra e la criminalità. Noi le vediamo tutti i giorni e, a differenza di Saviano che le racconta solo in testi e film, andiamo a incontrare i feriti, i commercianti e le persone danneggiate e lavoriamo per cacciare la camorra dalla politica”.
Quindi, appena pochi giorni dopo aver proposto il referendum per l’autonomia di Napoli chiamando l’intero Sud sotto la bandiera dell’unità contro il razzismo di Salvini ecco una nuova frattura tra politica e “cultura” partenopea: le premesse non sono delle migliori.
Ilaria Paoletti
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Scemo e più scemo.