Roma, 23 giu – Nella giornata di ieri è avvenuto il passaggio di consegne ai vertici della Marina Militare, l’Ammiraglio De Giorgi è stato sostituito, sull’onda lunga dell’inchiesta siciliana sullo “scandalo petrolio” che ha visto coinvolto personale della MM, dall’Ammiraglio Valter Girardelli. La cerimonia è stata a dir poco… originale, a voler essere educati. Inizialmente con una prova microfono del tutto particolare: “Su le mani codardi – tuona la voce di De Giorgi dagli altoparlanti – Vietato baciarsi, ma consentito ballare come facciamo sempre a bordo”, un chiaro riferimento al video promozionale della Marina in cui il personale di bordo ballava sulle note di una famosa canzone pop. La musica leggera, al posto degli inni della tradizione marinaresca, sembra avere la parte del leone durante la cerimonia, infatti mentre la banda diffonde le note di Jesus Christ Superstar, De Giorgi aggiunge che “Noi siamo la sintesi del potere militare. Nessuno è più interforze di noi” e nessuno è mai stato così prono agli interessi stranieri come lui, aggiungiamo noi, nemmeno l’Ammiraglio Di Paola sul caso Marò. Si prosegue con We will rock you dei Queen. “Vedo dei marescialli che ballano – prosegue – Occhio alle giunture”. Infine le parole che più lasciano allibiti: sulla colonna sonora del Gladiatore, De Giorgi afferma “Sono l’ultimo comandante della flotta repubblicana, offeso dai media, vilipeso dai corvi anonimi e avrò la mia vendetta in un modo o nell’altro”.
Lasciamo ai lettori il giudizio sullo stile tenuto durante la cerimonia dall’Ammiraglio uscente, che comunque in un secondo momento ha ritrattato dicendo che si trattava di “battute”. Battute, però, che danno il metro del personaggio: sempre alla ricerca dei riflettori, non si sa se per desiderio personale o per attirare l’attenzione sulla Marina, di certo però durante il suo servizio si è lasciato andare a dichiarazioni molto discutibili. Forse non tutti ricorderanno il suo punto di vista sull’immigrazione e sui compiti della Marina Militare: l’Ammiraglio ha sempre sostenuto che la Marina dovesse dare il massimo sforzo per l’operazione “Mare Nostrum” e contemporaneamente auspicava la nascita di una nuova missione, quella che sarebbe diventata EUNavfor Med. Non propriamente un difensore dei confini della Patria quindi, anche se comprendiamo che le Forze Armate, essendo al servizio dello Stato, debbano conseguentemente essere agli ordini, o in ostaggio sarebbe meglio dire, della politica. “Cos’altro avrebbe potuto dire?” si dirà. Nulla, rispondiamo noi, nel senso che “un bel tacer non fu mai scritto” o forse avrebbe potuto, con quello stile che ha sempre connotato gli ufficiali di Marina, ribellarsi.
Gli esempi di suoi illustri predecessori non mancano. Ci piace ricordare in questo senso la figura del Capitano di Corvetta Carlo Fecia di Cossato. Comandante di sommergibili a Betasom, la base della Regia Marina a Bordeaux, si è sempre distinto per l’alto valore in combattimento: era solito attaccare il naviglio avversario col cannone piuttosto che coi siluri, anche se si trattava di un incrociatore nemico. Ma non siamo qui per parlare delle sue imprese militari, sebbene siano importanti per caratterizzarne il personaggio, bensì per raccontare il comportamento che tenne durante il periodo più tragico della Seconda Guerra Mondiale: i mesi successivi all’armistizio. Ligio agli ordini di Supermarina Di Cossato raggiunge Taranto, ma la città che trova non è più la stessa: sporcizia, disordine, una babele di gente di tutte le razze. Il Comandante però confida nei suoi superiori e continua la guerra a fianco degli angloamericani. Quando però giunge la notizia che il nuovo governo si è rifiutato di prestare giuramento nelle mani del Re, la roccaforte della Regia di Taranto entra in subbuglio. Questo ulteriore macigno, dopo l’aver sopportato l’ordine impartito dal comando di consegnare la flotta nelle mani del nemico, rompe la diga del malcontento. Di Cossato, a rapporto dai suoi superiori, si rifiuta di uscire in mare con la sua torpediniera (l’Aliseo), affermando che il dovere di un ufficiale è quello di disobbedire a quel governo che non aveva diritto di esistere. Un vero e proprio ammutinamento. L’impressione pertanto è enorme tra i giovani ufficiali, appunto per la caratura del personaggio in questione. Compaiono scritte sui muri dell’Arsenale che incitano a seguire l’esempio di Di Cossato e maledicono De Courten, l’allora ministro della Marina. Tra gli alti ufficiali locali però c’è comprensione per quanto sta accadendo: “Siamo noi che gli abbiamo insegnato la coerenza, e dobbiamo esserne fieri. Gli uomini passano, le virtù restano“ dice il comandante della piazzaforte al ministro De Courten che telefonicamente lo aveva raggiunto lamentandosi del quasi ammutinamento in atto. Di Cossato però non si arrende, e pertanto viene sbarcato dall’Aliseo sebbene lasciato in libertà mantenendo il suo grado: troppo grande sarebbe stato il malcontento se lo avessero messo agli arresti d’altronde. Però il comandante che attaccava gli incrociatori nemici col cannone del suo sommergibile non era più lo stesso.
Si ritira a Napoli, per cambiare aria, ma anche qui trova una città sconvolta dai nuovi invasori: il 20 agosto del 1944 risuonano le sirene antiaeree ed è strano, perché ormai gli aerei tedeschi non arrivano più così a sud per bombardare avendo altro a cui pensare. Il giorno dopo si viene a sapere che l’allarme era un trucco della malavita napoletana d’accordo con la centrale antiaerea alleata per far sparire una grossa partita di viveri e sigarette dal porto: è finito il tempo degli eroi ed è cominciato quello dei furbi. Di Cossato lo sa, se n’è reso conto sin da quando ha consegnato la sua torpediniera a Taranto dopo l’armistizio, e non regge: la sera stessa si rinchiude nella sua camera dicendo di sentirsi poco bene e si spara un colpo alla tempia. Lascia un biglietto sulla scrivania in cui si rivolge alla madre con queste parole “Iddio non può non vedere i miei sentimenti che sono sempre stati puri, e la mia rivolta contro la bassezza di quest’ora…” poi si rivolge all’ospite con parole di scusa e di gratitudine che terminano con “non sono un suicida ma un caduto sul campo”. Il nodo cruciale è proprio questo: che fine hanno fatto quei valori?
Paolo Mauri
4 comments
“CORROTTI, IMPOSTORI, LADRI E TRADITORI”
“CORVI” E “INTERESSI OCCULTI” SONO TRA I LADRI DELLA PATRIA CHE CI “SGOVERNANO” IN ROMA MAFIA CAPITALE, I TRADITORI CHE SI SONO VENDUTI ALLA ‘NDRANGHETA E AL NARCO-TERRORISMO SCIITA IRANIANO, QUELLI CHE CON LA TURCHIA LUCRANO SUL TRAFFICO DI ESSERI UMANI VIVI E MORTI !!!
L’AMMIRAGLIO DE GIORGI HA DETTO BENE, MA PURTROPPO CI VUOLE BEN ALTRO PER IMBARAZZARE GENTE CHE NON HA DIGNITA’ COME QUELLI DELLA “CELEBRE ROTTA BOLDRINI-ALFANO” (Krancic 2016) !!!
https://www.linkedin.com/pulse/commistione-tra-ndrangheta-e-isis-comandante-giorgio-balestrieri
SE A CARA MINEO HANNO GONFIATO IL NUMERO DEGLI OSPITI “VIVI”, ORA CHE VANNO A RECUPERARE LE SPOGLIE DI NAUFRAGHI IN ACQUE GRECHE E TURCHE, CON I “MORTI” FARANNO SOLDI ANCHE CON LE POMPE FUNEBRI DI ROMA MAFIA CAPITALE!!!
P1 P2 P3… Massone, Liberale e Carbonaro, Mazziniano e Rivoluzionario io non le mando a dire tramite la stampa di regime di Roma Mafia Capitale e dei magistrati politicizzati che ci sgovernano, ma ve lo dico guardandovi dritto nelle palle degli occhi!!!
FUORI DALL’EURO RIPRENDIAMOCI LA LIRA!!!
FUORI DALL’EUROPA DEI FRANCO-TEUTONICI RIPRENDIAMOCI L’ITALIA!!!
FUORI LE TOGHE TRAVESTITE DA DEPUTATI E SENATORI RIPRENDIAMOCI LA REPUBBLICA!!!
VOTIAMO NO AL REFERENDUM E TENIAMOCI LA COSTITUZIONE !!!
Le “zecche” che succhiano il sangue delle KAPRE del KKK d’Italia (Kattoislamici-Kazzinazi-Komunisti) che cosa ci vogliono suonare? “ILPADRINO” L’inno del “Ladri della Patria” di Roma Mafia Capitale?!?!?!
“LA VERITA’ E’ INVIOLABILE, INCORRUTTIBILE, INVINCIBILE”
LA VERITA’ E’ CHE – COME IERI AI TEMPI DI FALCONE E BORSELLINO – LE COSCHE CONTINUANO A GOVERNARE L’ITALIA E OGGI SONO NEL “TERZO LIVELLO” IN ROMA MAFIA CAPITALE!!!
“Nella giustizia c’è un dieci per cento di autentici eroi pronti a sacrificarle carriera e vita: ma sono senza voce in un coro di gaglioffi che c’è da ringraziare Dio quando sono mossi soltanto da smania di protagonismo…” (Indro Montanelli, “Corriere della Sera”, 24 agosto 1998)
FEDERICO DE RAHO E NICOLA GRATTERI FANNO PARTE DI QUEL DIECI PER CENTO CHE HA SACRIFICATO CARRIERA E VITA IN UNA ITALIA DOVE PURTROPPO OGGI “LA MAFIA E’ LO STATO”!!!
CON LA ‘NDRANGHETA, IN ITALIA LA MAFIA DEL “TERZO LIVELLO” E’ LO STATO!!!
UNO STATO DOVE SIAMO SOTTOMESSI ALLE TOGHE TRAVESTITE DA POLITICI.
Scrive Andrea Cangini nell’editoriale del 12 Giugno sulla Nazione: Abbiamo scritto che quella di Renzi nei confronti della magistratura militante non era una guerra ma una sceneggiata. Molte parole, nessuna voglia di passare ai fatti. Ora, però, anche le parole vengono giudicate di troppo. Così non fosse, ieri si sarebbe levato un coro contro Roberto Scarpinato. In un’intervista a Repubblica, il procuratore generale di Palermo ha sostenuto che i giudici non debbano applicare leggi, ma processarle a norma di Costituzione e vigilare sui politici.”… e conclude “Pensavamo di vivere in Italia, ci ritroviamo in Iran, sottomessi al Consiglio dei Guardiani della Costituzione. Ma guai a dirlo. Fischiettando la Marsigliese, anche Renzi si è piegato alle toghe.”Dopo Monti, Letta e con Renzi siamo alle comiche finali e la “Saguto” di turno a Reggio Calabria potrà dare al “governo dei non eletti” un bel concorso esterno per associazione alla “mafia di stato”… primo fra tutti “Alfano”… si proprio “quello” che Vittorio Sgarbi definisce “esponente della Mafia organizzata” in Roma Mafia Capitale !!!
“LO STATO E’ LA VERA MAFIA E LA SCARICA SU QUELLI CHE NON LO SONO – E’ UNA TRAGEDIA – ALFANO, CHE E’ UN UOMO INCAPACE E TRADITORE, E’ PRIVO DI QUALUNQUE VERA LOTTA ALLA MAFIA… LA MAFIA E’ IN QUESTO GOVERNO ATTRAVERSO IL SIGNOR ALFANO ESPONENTE DELLA MAFIA ORGANIZZATA” (Vittorio Sgarbi).
A SENTIRE VITTORIO SGARBI MI DOMANDO SE CON ALFANO SIAMO A QUEL “TERZO LIVELLO” MENZIONATO DAL PNA PIETRO GRASSO NEL SUO LIBRO “PER NON MORIRE DI MAFIA”?
MA CHI MAI MANOVRA IL MINISTRO DEGLI INTERNI… LA MAGISTRATURA O LA ‘NDRANGHETA… O… AMBEDUE???
MA CON QUALE “GIUSTIZIA” ABBIAMO A CHE FARE ?!?!?!
QUELLA DOVE I PM PRIMA FORMULANO IPOTESI DI ACCUSA CHE AD ARTE FINISCONO SUI GIORNALI E FANNO LE INDAGINI CON L’INDAGATO TRATTATO DA CONDANNATO IN CARCERAZIONE PREVENTIVA. POI DOPO MESI E MESI DI LINCIAGGI MEDIATICI SEGUE IL PROCESSO E SE E QUANDO FEDELI SERVITORI DELLO STATO DOPO VENTI ANNI COME IL GEN. MORI, COME CONTRADA VERRANNO PROSCIOLTI O ASSOLTI, NESSUNO NELLA “STAMPA DI REGIME” SE NE VUOLE RICORDARE!!!
LIBERIAMOCI DEL “TERZO LIVELLO” DELLA ROMA MAFIA CAPITALE DI CORROTTI, IMPOSTORI, LADRI E TRADITORI CHE HANNO DISTRUTTO L’ITALIA!!!
MA CON QUALI MAGISTRATI ???
A parte quelli che per loro libera scelta si sono “politicizzati” ci sono Magistrati (con la “M” maiuscola) che la Giustizia (con la “G” maiuscola) la applicano e non la interpretano e …. magistrati della nota “in-giustizia ventennale italiana” che sembra siano divisi in due correnti in odor di politica ammuffita e stantia:
– magistrati “italo-sciiti” dell’ex PCI e
– magistrati “italo-sunniti” della defunta DC.
La guerra fra queste due correnti della magistratura assomiglia sempre di più a quella all’interno dell’Islam fra gli Sciiti di Alì ed i Sunniti di Maometto.
“UN POPOLO CHE ELEGGE CORROTTI, IMPOSTORI, LADRI E TRADITORI, NON E’ VITTIMA. E’ COMPLICE… NEL TEMPO DELL’INGANNO UNIVERSALE DIRE LA VERITA’ E’ UN ATTO RIVOLUZIONARIO” (George Orwell)
SAPERE E’ UN DOVERE!!!
E’ un dovere della stampa far sapere e riconoscere che l’intervento contro il “Califfato Neo-Nazista” in Siria e Libia e dovrebbe cominciare a casa nostra in Italia contro gli infami mafiosi del “TERZO LIVELLO” che ci “sgovernano”, i mandanti degli atti terroristici che ci hanno portato via Dalla Chiesa, Falcone e Borsellino, i narco-terroristi della ‘Ndrangheta di ROMA MAFIA CAPITALE, Gioia Tauro, Mineo, i campi di “schiavi” di Rosarno, quelli legati alla criminalità Turca e Libica. Con false organizzazioni e “cooperative” con il flusso di esseri umani fanno più soldi che con il narcotraffico e la vendita del petrolio rubato.
SE DIRE LA VERITA’ E’ UN ATTO RIVOLUZIONARIO… EBBENE SI’… VIVA LA RIVOLUZIONE !!!
“F.D. Guerrazzi e le cospirazioni politiche in Toscana dall’anno 1830 all’anno 1835″:… era il Gennaio del 1831…”Gli uomini, che i nostri oppressori tentano farti aborrire col nome di Liberali, sono quelli i quali vorrebbero le gabelle diminuire, i privilegi sopprimere… vorrebbero l’impieghi dati ai migliori senza distinzione di classe, e di stato, vorrebbero infine i Liberali fosse il popolo chiamato ad eleggere come faceva una volta … i tuoi Magistrati i quali saprebbero ordinar leggi uguali al ricco, e al povero e renderti ragione del tuo danaro, e del modo in che lo spesero”.
AL VOTO, AL VOTO E RIPRENDIAMOCI LA NOSTRA ITALIA E LA LIRA!!!
Giuseppe Mazzini vedeva nel POPOLO il motore della rivoluzione! Oggi o si va uniti al voto – con ogni coalizione che in libertà possa proporre, al POPOLO TUTTO, un proprio programma – o si muore schiavi di Roma Mafia Capitale!
LA SOVRANITA’ APPARTIENE AL POPOLO CHE HA IL DIRITTO E DOVERE DI RIBELLARSI ALLA VIOLENZA DELLO STATO MAFIA!!!
PER E CON IL POPOLO VOTIAMO NO AL REFERENDUM E PRESERVIAMO LA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA e:
1. SCREDITIAMO i “corrotti nell’anima” che avevano votato per il rientro in India e abbandonato i “Marò” del San Marco, quei traditori complici di coloro che nelle piazze hanno gridato “dieci, cento, mille Nasiriya”!
2. DENUNCIAMO quelli che vorrebbero imporre la loro politica becera e corrotta al Presidente del Senato, il PNA Pietro Grasso, che oggi purtroppo conosce bene chi sta’ a quel “Terzo Livello” che lui menziona nel suo libro “Per Non Morire di Mafia”, i “Ladri della Patria” ed i “Padrini” di Mafia Capitale, sì quelli connesi a Gioia Tauro, Mineo e ai campi di “schiavi” a Rosarno, proprio quelli che con i migranti fanno più soldi che con la droga… i narco-terroristi della ‘Ndrangheta e il crimine organizzato in Turchia e Libia, esseri immondi, che con i proventi del narcotraffico e del petrolio rubato sono i finanziatori del TERRORISMO ISLAMICO dei Califfi di DAESH e dei loro seguaci naziraniani.
3. RISPETTIAMO i vertici dell’Anti Mafia e della Homeland Security, “Generali” dei Carabinieri come Ganzer e Mori, “Colonnelli” come De Donno, Capitani come “Ultimo”, “Uomini” come Contrada e quelli che hanno servito lo Stato nel rispetto della Costituzione e non del bieco potere politico.
E per concludere mi ci metto anch’io e lo pretendo!!! E sia ben chiaro, non ve lo mando a dire ma ve lo dico guardandovi dritto nelle palle degli occhi, tanto COSA RISCHIO!?!?!? Un “Brutto Processo” (Stile In-giustizia Ventennale Italiana) o un “Funerale” (Stile Ndrangheta o di qualche Califfo naziraniano), perchè scriveva bene Enzo Tortora: “Solo tre categorie di persone (ho scoperto) non rispondono dei loro crimini: i bambini, i pazzi e i MAGISTRATI”.
AL VOTO AL VOTO AL VOTO
E SE NON BASTA ALLA PRIMAVERA D’ITALIA
https://www.linkedin.com/pulse/p3-al-voto-o-alla-rivoluzione-e-la-primavera-ditalia-balestrieri
“Vivo o Morto” vinco sempre io perchè
“LA VERITA’ E’ INVIOLABILE, INCORRUTTIBILE, INVINCIBILE”
Comandante Giorgio Balestrieri
https://www.linkedin.com/in/comandantebalestrieri
l anno prossimo lo vedremo all’isola dei famosi
Rinuncio a commentare, perché tu hai già detto l’essenziale. Grande Nino! 😀
Un lurido edonista.